L'intervista

mercoledì 1 Febbraio, 2023

Fugatti pronto ad allargare la coalizione: «Incontrerò il Patt»

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Parla il governatore dopo il documento che lo riconferma come candidato presidente. Ma manca il via libera di FdI. «Incontrerò Fratelli d’Italia, nei temi e nei modi che decideremo. Ma nessun dubbio che saranno con noi»

Fino a qualche ora fa Maurizio Fugatti lasciava ai partiti della sua coalizione sbrogliare la matassa del centrodestra trentino diviso tra Lega e Fratelli d’Italia proprio sul nome del candidato presidente alle prossime elezioni. Il «colpo basso» della proposta di Francesca Gerosa in alternativa alla candidatura «naturale» del governatore uscente non veniva nemmeno commentato. Da ieri è però tutto diverso: Maurizio Fugatti è stato confermato alla guida della coalizione, con mandato pieno per trattare con gli alleati e non solo, anche con il Patt per allargare l’alleanza.
L’investitura c’è stata da parte della Lega, di Forza Italia, Lista Fassa, La Civica e Autonomisti popolari di Kaswalder. Manca però Fratelli d’Italia che insiste su Gerosa.
«La decisione della coalizione nei miei confronti è stata una scelta fortemente unitaria. È vero che Fratelli d’Italia non ha sottoscritto il documento che mi delega a rappresentare tutta l’alleanza ma sono convinto che anche loro lavoreranno in modo unitario per il bene della coalizione ma soprattutto per il bene del Trentino. E aggiungo una cosa».
Prego.
«Vorrei che fosse evidenziato che questo risultato è anche il frutto del lavoro che la coalizione ha fatto in questi quattro anni e mezzo di governo. Anni per nulla facili, e nonostante questo abbiamo mostrato sempre grande unità, coesione, determinazione. Questa maggioranza si è distinta per la sua unità in momenti non facili, e non posso che essere grato per tutto questo».
Fratelli d’Italia, che è diventata la forza più grande della coalizione, non ha mostrato questa unità: non ha firmato il documento che la «incorona» leader.
«Credo che ognuno abbia le proprie sensibilità e le proprie regole, ma non ci sono dubbi sulla loro volontà unitaria. Fratelli d’Italia è parte integrante del centrodestra. Io sono molto fiducioso».
La coalizione le ha dato mandato anche per incontrare le varie forze politiche. Quindi il primo incontro sarà con Fratelli d’Italia. Dovrete partire da lì per definire la coalizione, no?
«Certo che incontrerò Fratelli d’Italia, nei temi e nei modi che decideremo. Ripeto: nessun dubbio che saranno con noi. Partiremo quindi da questo dato di fatto. Ma sono anche rispettoso delle dinamiche interne agli altri partiti, quindi tempo al tempo e tutto si risolve per il bene del Trentino».
Il nome di Francesca Gerosa, proposto da Fratelli d’Italia, è ancora sul tavolo. Sarà alla fine ritirato?
«Non posso dirlo io questo».
Può però dire se in cambio della rinuncia al nome di bandiera valorizzerà il nome di Gerosa che fa un passo indietro.
«Credo di aver sempre dimostrato di avere grande rispetto delle forze politiche che compongono la coalizione. Tutte si sono sentite legittimate e valorizzate in questi quattro anni e mezzo».
Le è stato dato mandato di allargare il perimetro.
«Nei prossimi giorni prenderò contatto con tutti, con le forze civiche e autonomiste, con i partiti politici. L’obiettivo, è vero, è quello di allargare la coalizione».
Nella lista c’è anche il Patt, immagino.
«C’è anche il Partito autonomista, e ci sono i centristi che erano con noi alle scorse elezioni, quindi l’Udc, i Moderati, Noi con l’Italia. Poi mi confronterò anche con le forze che hanno appoggiato il centrodestra alle scorse amministrative, penso a Trento unita di Andrea Merler».
Ma tornando al Patt?
«Il dialogo è aperto. Nel rispetto dei loro tempi e dei loro modi, perché ho già detto prima che non vado a casa degli altri a dire cosa e come devono fare. Il Patt dovrà però fare una scelta».
Con che argomenti proverà a convincere gli autonomisti ad accodarsi con lei?
«Tra alti e bassi, e sicuramente con qualche errore, credo di aver dimostrato il mio impegno per la difesa dell’autonomia. Riuscire a convincere gli autonomisti ad un accordo avrebbe per me un valore molto importante, sarebbe motivo di orgoglio. Non so se ci riusciremo, ma sarebbe importante».