la polemica

martedì 7 Febbraio, 2023

Francesca Gerosa risponde a Ianeselli: «Non mi dimetto e non faccio propaganda»

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Nell'intervista rilasciata al T il sindaco di Trento ravvisava un conflitto d'interessi per la presidente di Itea, ma lei rigetta ogni accusa di squilibrio istituzionale

«Il sindaco di Trento chiede le mie dimissioni? Mi sembra giusto spiegargli come realmente faccio io propaganda». E così la candidata presidente indicata da Fratelli d’Italia al centrodestra si difende e attacca: «È stato interessante la lettura del “T” di domenica. Dopo il mio invito a venirmi a trovare per conoscere la Società e per poterci poi confrontare insieme per trovare soluzioni concrete, per tutta risposta il sindaco Franco Ianeselli ha chiesto le mie dimissioni da presidente Itea attraverso un’intervista al giornale, adducendo come motivazione che non avrei cultura delle istituzioni e che userei la società come mezzo di propaganda». La candidata in pectore si è arrabbiata? Si è forse dispiaciuta o risentita? «A dire la verità no. Onestamente devo dire che ho sorriso, in modo quasi affettuoso. Sì — afferma — perché è evidente che la non conoscenza delle cose e delle persone porta a volte a dichiarazioni che nulla hanno a che vedere con la realtà». Sulla sua pagina Facebook, Francesca Gerosa si rivolge direttamente a Ianeselli, incassando molti like dai suoi sostenitori: «Vedi caro sindaco, forse ti sembrerà strano, ma credo tu non sappia che la mia vera propaganda è fatta dalle mie idee, dal mio spirito di abnegazione, dalla mia determinazione, dal mio spirito di resilienza, dalla mia voglia sconfinata di conoscere, dal mio amore per le cose giuste, dal valore che do al lavoro e allo studio, dal bisogno di ascoltare per capire e solo poi agire. Credere quindi, arrivando a chiedere le mie dimissioni, che io abbia bisogno di Itea per emergere ed avere visibilità è decisamente riduttivo di ciò che io sono. Una persona abituata a dare il massimo mettendosi in gioco ogni singolo minuto della propria vita, senza mai sottrarsi alle difficoltà ed ai momenti difficili, con passione, aperta alle critiche necessarie per crescere e migliorarsi, noncurante invece di quelle gratuite che lasciano il tempo che trovano».
Gerosa risponde anche all’accusa che le mancate dimissioni da un ruolo di vertice di una società pubblica, nonostante l’investitura tutta politica per la presidenza della Provincia alle prossime elezioni, sia sintomo di «incultura politica»: «Ho sempre avuto un’altissima cultura delle istituzioni, ed è proprio questa mia cultura del rispetto che mi ha portato ad avere consapevolezza del grande senso di responsabilità che devo avere sempre, senza cedimenti, verso i ruoli che via via, negli anni, sono stata chiamata a ricoprire».
Spiega quindi che la stessa cultura di rispetto delle istituzioni la esercita anche nel suo ruolo di presidente di Itea: «Io sono al suo servizio, ogni giorno, fin dal primo giorno in cui ho avuto l’onore di mettere le mie capacità a sua disposizione. Quindi sì, sono ancora seduta là, su quella poltrona, che garantisco non essere per nulla semplice da gestire, con enorme senso di responsabilità, quando per me la scelta più semplice e più comoda sarebbe stata quella di lasciarla. Ma voglio tranquillizzare il sindaco e chi vorrebbe che io mi dimettessi: quando sarà davvero opportuno sarò io la prima a fare un passo indietro, senza necessità che mi venga richiesto».
Da Fratelli d’Italia, questa volta dall’intero gruppo consiliare di Palazzo Thun, arriva un’altra bordata, sempre in riferimento alle parole di Ianeselli rilasciate domenica al «T»: «Riteniamo profondamente offensive e irrispettose le parole del sindaco della nostra città apparse su questo giornale. Parole che accusano il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia di voler trasformare l’aula del Consiglio in una succursale della Questura, per una presunta lettura criminale di ogni conflitto sociale.
Come ribadito più volte in aula — spiegano i consiglieri comunali Giuseppe Urbani, Cristian Zanetti e Daniele Demattè — noi abbiamo le spalle larghe e la forza politica che ci arriva direttamente dal sostegno crescente dei cittadini per rispondere a simili accuse, ma risulta inaccettabile questo palese declassamento a banalità dei problemi che poniamo ogni seduta all’attenzione del Consiglio Comunale. Invitiamo dunque Ianeselli a rileggersi tutto l’elenco dei poteri straordinari concessi ai sindaci dai governi degli ultimi anni, anche di centrosinistra. Forse rimarrebbe stupito dalle tante possibilità di azione in capo al suo ruolo Istituzionale».