Il caso

giovedì 9 Febbraio, 2023

Not: l’Anac bacchetta la Provincia per le accuse alla Guerrato

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Per l’Autorità non è colpa dell’azienda se le esigenze sono cambiate

L’Anac bacchetta la Provincia nella vicenda Not. Ieri l’Autorità nazionale anticorruzione, che vigila sugli appalti pubblici, ha pubblicato il provvedimento con il quale archivia la segnalazione per illecito professionale a carico della Guerrato spa presentata da piazza Dante per la mancata approvazione del progetto preliminare del Nuovo ospedale del Trentino «per fatto dell’impresa ed, in particolare, perché quest’ultima si è resa inadempiente, presentando un progetto inadeguabile, se non con modifiche sostanziali, rispetto alle specifiche tecniche, alle prescrizioni e ai vincoli posti dallo studio di fattibilità». Per questo motivo la Provincia chiedeva che la segnalazione a carico della Guerrato venisse annotata nel casellario informatico dei contratti pubblici e chiedeva anche di poter incassare la cauzione di 3 milioni di euro versata dall’impresa. Ovviamente il danno per la Guerrato sarebbe stato enorme anche dal punto di vista dell’immagine e della reputazione nell’ottica della partecipazione a futuri appalti. L’annotazione, infatti, se resta nel casellario può essere valutata da tutte le stazioni appaltanti per dare un giudizio sull’affidabilità dell’impresa. Per questo l’impresa ha presentato le proprie deduzioni difensive affidandosi all’avvocato Dario Capotorto del foro di Roma. La Provincia ha presentato le sue controdeduzioni che si basavano soprattutto sugli argomenti già usati dal responsabile unico del procedimento Raffaele De Col per valutare come inadeguato e non adeguabile alle esigenze della stazione appaltante il progetto della Guerrato. Al termine dell’istruttoria, l’Anac, però, ha ritenuto di non dover annotare la segnalazione proveniente da Trento e ha anche bacchettato la Provincia spiegando che non è colpa della Guerrato se, dopo lo studio di fattibilità che è molto risalente negli anni, le esigenze della stazione appaltante sono cambiate: «Si rileva che la mancata approvazione del progetto è conseguenza di una diversa valutazione delle esigenza sanitarie locali, non rappresentate nello studio di fattibilità posto a base di gara prima della pandemia Sars-Covid 19 atteso che quest’ultima impone attualmente di progettare un ospedale nella parte strutturale e impiantistica diversa da quanto fatto in passato. Si dispone pertanto l’archiviazione della segnalazione, non integrando la condotta segnalata un illecito professionale».
L’avvocato Caporto ora canta vittoria e soprattutto chiede che i lavori vengano affidati alla Guerrato che si è detta disponibile ad apportare al progetto tutte le modifiche richiesta dalla Provincia impegnandosi a non alzare il prezzo: «L’Anac osserva che se ci sono errori nel progetto non è colpa della Guerrato e l’azienda chiede che le venga affidato l’appalto in project financing come previsto dal bando. Del resto ricordo che la commissione aggiudicatrice aveva valutato il progetto della Guerrato come il migliore e il meno costoso». La Provincia, per bocca del presidente Maurizio Fugatti, invece, ha già fatto sapere che intende andare avanti con la revoca della gara e con l’indizione di un nuovo bando. Capotorto, però, avverte: «Dopo il pronunciamento dell’Anac noi andremo avanti riassumendo la causa al Tar per chiedere l’annullamento della bocciatura del progetto Guerrato e in quel caso la Provincia rischierebbe esborsi molto significativi in danni e penali se dovesse andare avanti con una nuova gara come annunciato». L’avvocato, poi, commentando l’aspetto penale della vicenda legato al coinvolgimento di una Sgr maltese, Auriga, che doveva prestare garanzia finanziaria a tutto il progetto spiega: «Il Tar, Il Consiglio di Stato e anche la Cassazione si sono già pronunciati respingendo le contestazioni in merito alla dichiarazione di impegno dell’Auriga».