Trento

venerdì 10 Febbraio, 2023

«Sono tua nipote, ho bisogno di soldi». Truffe telefoniche in serie a Povo

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Diversi gli anziani contattati. Una donna ha consegnato l'oro che aveva in casa

Telefonate a raffica seguendo le vie sull’elenco telefonico. Una banda specializzata in truffe ha preso di mira, mercoledì scorso (l’8 febbraio) la zona collinare di Trento, in particolare Povo. Le vittime sono state contattate nella tarda mattinata, tra le 11 e mezzogiorno. Le telefonate annunciavano disgrazie – fortunatamente irreali – accadute a parenti prossimi, che richiedevano l’invio urgente di soldi in contanti oppure di oggetti preziosi. Purtroppo in un caso, i truffatori hanno raggiunto il loro scopo con una ultraottantenne di Povo. La vittima è stata contattata al telefono di casa da una donna che si spacciava per sua nipote e che le riferiva di trovarsi in Svizzera, ricoverata in ospedale, e di avere urgente bisogno di denaro per pagarsi le cure. Dopo alcuni minuti le ha bussato alla porta un finto operatore sanitario, a cui la malcapitata ha consegnato gli oggetti in oro che aveva in casa. Anche un’altra persona è stata raggirata, ma senza conseguenze: la vittima infatti, è scesa in strada aspettando l’arrivo del truffatore a cui consegnare i soldi. Ma non si è mostrato: era probabilmennte impegnato a recuperare i soldi nell’altro appartamento. In compenso sono state una decina le segnalazioni arrivate ai carabinieri, in quanti in molti hanno subodorato l’inganno.
Una consapevolezza frutto anche della campagna informativa, svolta dai militari dell’Arma sul territorio a dicembre, che ha visto il coinvolgimento di 1.200 anziani.

Nel corso degli incontri, ben 3 Ufficiali Comandanti di Compagnia e 18 Ispettori Comandanti di Stazione  hanno illustrato alle platee le tecniche maggiormente utilizzate dai criminali per aggirare le proprie vittime, spesso facendo leva sui sentimenti e le preoccupazioni che solitamente accomunano genitori e nonni, particolarmente sensibili alle difficoltà in cui potrebbero versare figli o nipoti e pertanto, spacciandosi per avvocati o appartenenti alle Forze dell’Ordine prospettano un falso incidente o una disgrazia in cui è rimasto coinvolto un parente del chiamato, chiedendo l’immediata elargizione di denaro o gioielli per risolvere la questione o fornire celere assistenza al medesimo familiare.

Le 25 conferenze svolte fino ad oggi (a Trento, Cles, Tuenno, Rovereto, Mori Brentonico, Ala, Villa Lagarina, Primiero, Predazzo, Caldonazzo, Castel Ivano, Roncegno, Novaledo, Borgo Valsugana, Pergine Valsugana, Sant’Orsola terme, Baselga di Pinè, Cinte Tesino, Varone Riva del Garda, Torbole) sono state organizzate grazie al determinante impegno di altrettanti parroci presso le rispettive sedi parrocchiali o in alcuni casi, laddove gli spazi disponibili non garantivano un’adeguata capienza, presso altri locali messi a disposizione dai comuni, i cui rappresentanti (Sindaci e Assessori) oltre ad avere accolto favorevolmente l’iniziativa, apprezzandone gli scopi, in alcuni casi l’hanno addirittura patrocinata partecipandovi personalmente, anche solo per salutare i Comandanti intervenuti e  ringraziarli per il costante impegno profuso a tutela delle comunità e, in particolare, delle fasce più deboli.