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sabato 11 Febbraio, 2023

Razzi russi sul cielo moldavo. Kiev: «Una sfida alla Nato»

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Mentre la Russia intensifica gli attacchi, il presidente ucraino richiede un nuovo rifornimento di armi e «Azioni concrete per fermare il terrore». Giorgia Meloni conferma l'invio del sistema missilistico di Difesa Samp-T

Mentre il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, accusa l’Occidente di voler distruggere la Russia «come Napoleone e Hitler», Giorgia Meloni conferma l’invio del sistema missilistico di Difesa Samp-T all’Ucraina e la volontà di visitare Kiev. «Il presidente Zelensky mi ha nuovamente invitata – spiega al termine del Consiglio europeo straordinario -, tiene particolarmente che ci sia una nostra presenza». La Russia nel frattempo intensifica i suoi attacchi sulle regioni di Kharkiv, Zaporizhzhia e sul Donbass. Ma secondo Yevgeny Prigozhin, il fondatore della compagnia di mercenari Wagner, per la piena «liberazione» delle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Luhansk serviranno «almeno un altro anno e mezzo o due». Un lasso di tempo che potrebbe prolungarsi a tre anni qualora la Russia volesse tentare di arrivare «fino al Dnepr». Cresce così l’attesa per il discorso annunciato dal Cremlino che Vladimir Putin terrà al parlamento il 21 febbraio, a pochi giorni dall’anniversario dell’inizio della guerra in Ucraina. Il portavoce Dmitry Peskov spiega che Putin si concentrerà «sull’operazione militare speciale e sull’economia». Proprio in quei giorni il presidente Usa Joe Biden sarà in Polonia, dal 20 al 22 febbraio. La portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha confermato le voci che si susseguivano da tempo su una possibile visita in occasione dell’anniversario dell’invasione russa.
Sul campo, Kiev denuncia massicci raid di Mosca e il passaggio di due missili russi sullo spazio aereo di Moldavia e Romania prima di entrare nei cieli ucraini nel punto di confine fra i tre Paesi. La Moldavia, conferma. Bucarest invece no, e si limita ad affermare che «il punto della traiettoria più vicino allo spazio aereo della Romania è stato registrato dai sistemi radar a circa 35 chilometri a nord-est del confine». Rabbiosa la reazione del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, secondo cui l’atto di Mosca è «una sfida alla Nato e alla sicurezza collettiva. Un terrore che deve essere fermato». Per questo l’Ucraina continua a spingere per avere aerei da combattimento dai partner occidentali: «Basta parole ed esitazioni politiche, servono decisioni chiare e rapide» per fermare «il genocidio» in corso.