femminicidio
lunedì 13 Febbraio, 2023
di Redazione
Salvatore La Motta, 63enne sospettato di avere ucciso le due donne a Riposto, in provincia di Catania, era un detenuto in stato di semilibertà. Era stato condannato all’ergastolo per associazione mafiosa e per un omicidio commesso prima del 2000. Sabato sarebbe dovuto rientrare nel carcere di Augusta dopo un permesso premio. L’uomo però si è suicidato con un colpo di pistola davanti alla caserma di Riposto: prima si presume abbia ucciso Carmelina Marino, 48 anni, e Santa Castorina, di 50 anni. Il corpo della prima donna, con cui pare avesse una relazione extraconiugale, è stato trovato dentro una macchina vicino al lungomare del paese, quello della seconda invece è stato trovato in via Roma.
La Motta avrebbe raggiunto la prima vittima a bordo di una vettura e una volta accostatosi nelle vicinanze della sua auto avrebbe aperto lo sportello e sparato. Lo hanno rivelato a LaPresse fonti del Reparto Operativo dei Carabinieri di Catania. Gli inquirenti hanno esaminato le telecamere di videosorveglianza nelle vicinanze del lungomare di Riposto. Mentre sono al vaglio altre telecamere di videosorveglianza, in via Roma, dove è avvenuto l’omicidio dell’altra donna: si cerca di capire anche se il killer ha agito da solo o meno.
L'inchiesta
di Tommaso Di Giannantonio
L'incidente a San Martino di Castrozza, il padovano di 7 anni è ancora ricoverato all’ospedale Santa Chiara di Trento. Il piccolo era sul mezzo in uso alla Polizia insieme all’amico del papà