italia

giovedì 16 Febbraio, 2023

Gas, da oggi scatta il price cap

di

Il meccanismo per la correzione del mercato si attiverà quando i prezzi oltrepasseranno due soglie. Il regolamento resterà in vigore per i prossimi 12 mesi

É scattata ieri l’ora X per il “meccanismo di correzione del mercato in caso di picchi di prezzo del gas”, il cosiddetto “price cap” tanto richiesto dai governi Ue quanto controverso e a lungo rimandato. Il regolamento resterà in vigore per i prossimi 12 mesi. I ministri Ue dell’Energia avevano trovato un’intesa politica il 19 dicembre per attivare automaticamente il price cap nel caso si presentassero contemporaneamente due condizioni: un prezzo sul mercato olandese TTF oltre i 180 euro per MW/ora per 3 giorni lavorativi consecutivi e un prezzo TTF mensile superiore a 35 euro rispetto al prezzo di riferimento del GNL sui mercati globali per gli stessi tre giorni lavorativi. Condizioni per cui scatterà il meccanismo vero e proprio, con solo un «avviso di correzione del mercato» da parte dell’agenzia Acer, che avrà invece una componente dinamica, come richiesto da alcuni Paesi come l’Italia. Una volta attivato, il limite dell’offerta dinamico sarà applicato per almeno 20 giorni lavorativi, ma con la possibilità di disattivarlo o sospenderlo in ogni momento attraverso due procedure diverse. Quando il limite di offerta dinamica sarà inferiore a 180 euro/MWh per 3 giorni lavorativi consecutivi verrà automaticamente disattivato, così come di fronte a un’emergenza regionale o dell’intera Ue dichiarata dalla Commissione Ue (come nel caso di razionamento del gas). Di fronte a rischi per la sicurezza dell’approvvigionamento energetico, la stabilità finanziaria, i flussi di gas all’interno dell’Ue o rischi di aumento della domanda, alla Commissione Ue resta la facoltà di sospendere nell’immediato il meccanismo.
Da quando l’accordo è stato raggiunto a dicembre, i prezzi del gas sono rimasti sempre sotto la soglia prevista per l’attivazione del meccanismo di correzione del mercato, confermando l’idea di Bruxelles di poter usare la misura solo come deterrente per frenare eventuali speculazioni. Nella sua proposta iniziale, la Commissione Ue aveva previsto soglie di attivazione molto più alte, ovvero 275 euro/MWh per due settimane e con prezzi superiori a 58 euro/MWh rispetto a quelli del gas naturale liquefatto (GNL) sul mercato globale.
Il regolamento è entrato in vigore ieri dopo una prima valutazione preliminare sui suoi rischi e benefici pubblicata il 23 gennaio dall’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (Esma) e l’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (Acer): le agenzie avevano concluso di «non aver individuato per ora impatti significativi» (positivi o negativi) sul mercato «che possono essere direttamente attribuiti all’adozione del regolamento». Tuttavia, per entrambe le agenzie questo non esclude che non possa esserci «alcun impatto futuro sui mercati finanziari ed energetici» e dunque hanno proposto una serie di indicatori per continuare a monitorare gli sviluppi del mercato.