Bambini
venerdì 17 Febbraio, 2023
di Linda Pisani
Care ragazze e cari ragazzi, ma lo sapete che Gertrude è appena diventata mamma? No? E non sapete neanche chi sia costei? Allora ve la raccontiamo noi la sua storia. Gertrude è la capretta mascotte di Maso Guez a Folgaria, in Alpe Cimbra. È nata con un cuore disegnato sulla pancia e in qualche modo è stata lei a far capire a Serafino che la decisione di diventare un pastore non poteva che essere la scelta più azzeccata.
Oggi Maso Guez è una fattoria didattica aperta tutto l’anno: oltre alle capre ci sono quattro pecore, due cani pastore, Cimbra e Leila, addetti al controllo e al recupero degli animali quando sono al pascolo, un gruppetto di impavide galline, qualche oca e in arrivo anche un pony.
Della vendita dei formaggi si occupa Morena, la moglie di Serafino, ed è lei addetta anche alla succulenta merenda per gli ospiti che arrivano tra degustazioni di yogurt, prodotti freschi e stagionati. D’estate Serafino e i suoi figli, Andrea e Simone, portano grandi e piccoli a passeggiare nei prati dell’Alpe Cimbra con le caprette, mentre d’inverno insegnano la vita dei pastori. «La stalla non chiude mai – racconta Serafino – c’è sempre da fare, così abbiamo deciso di condividere il nostro lavoro con chi ci viene a trovare. In questo periodo stanno nascendo i capretti, l’impegno è tanto e faticoso perché non ci sono orari e quando una capretta è pronta a partorire anche in piena notte, noi dobbiamo essere lì. Spesso ci sono parti trigemellari e per aiutare tutti i piccoli a crescere diamo anche noi il latte. I bambini che ci vengono a trovare danno il latte ai piccoli, il fieno e il mais alle capre e possono cavalcare Teresa, la nostra capra gigante. Io racconto loro la storia di ciascuna capra, per noi fanno tutte parte della famiglia. Certo, hanno caratteri diversi, alcune sono più timide, altre più espansive, ma sono tutte buone e non è vero, come alcuni dicono, che le caprette sono dispettose».
In questo periodo può capitare di assistere a qualche parto e la stalla è in modalità «nursery». Sono attesi un centinaio di capretti che si andranno ad aggiungere alle 125 caprette già presenti in fattoria. «Ovviamente non li terremo tutti con noi – dice Serafino – Alcuni verranno dati ad altri allevamenti e altri, come succede ogni anno, ce li chiederanno i privati che vorranno tenerli nelle loro stalle».
La storia di Serafino è davvero singolare. Pensate che lui, di origine sarda, è praticamente scappato dalla Sardegna perché non voleva fare il pastore. La vita e l’amore lo hanno portato in Trentino facendogli prendere altre strade e decisioni, finché un giorno il figlio Andrea si è presentato a casa con due capre e la decisione di produrre formaggi. «Da allora sono passati un po’ di anni, tanto studio, sudore e fatica e le due caprette sono diventate oltre 100 – ride Serafino –. Quando è nata Gertrude ho abbandonato definitivamente il mio vecchio lavoro e sono diventato un pastore anche io, come mio figlio. A volte penso chissà cosa direbbe mio papà che mi ha visto andare via dalla Sardegna, se mi vedesse oggi qua in mezzo a tutte queste capre. Di sicuro se la ride anche da lassù».
A ridere sono anche i bambini che arrivano in fattoria e subito si innamorano di corna e barbette. Capita anche che i genitori si debbano mettere a discutere con i figli perché vorrebbero portare a casa uno dei capretti belanti.
«A breve partiremo con la formula “Adotta una capretta” – rassicura Serafino – così i bambini potranno scegliere il loro animale del cuore. Intanto possono continuare a far visita alle caprette che hanno il loro nome. Ad ogni animale diamo il nome di un bambino o di una bambina che ci hanno fatto visita, e adesso, che ce ne sono un centinaio in arrivo, non ci resta che invitare tanti bambini a venirci a trovare».