Conferenza sulla Sicurezza

sabato 18 Febbraio, 2023

Zelensky alla Conferenza sulla Sicurezza a Monaco: «Batteremo la Russia entro l’anno». Scholz: «Diamo armi a Kiev»

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Il presidente francese concorda col cancelliere tedesco: «Guerra destinata a durare ancora a lungo»

La guerra in Ucraina è stato il tema centrale della prima giornata della Conferenza sulla sicurezza di Monaco di Baviera, che ha preso il via a quasi un anno esatto dall’invasione da parte della Russia, avvenuta lo scorso 24 febbraio. Ad aprire la Conferenza, dopo l’introduzione del nuovo presidente Christoph Heusgen, è stato proprio il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervenuto in video, seguito dal cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha ribadito «il sostegno all’Ucraina fino a quando sarà necessario», e poi dal presidente francese Emmanuel Macron, che ha affermato come questo «non è il momento del dialogo con la Russia». Zelensky ha paragonato la battaglia contro la Russia come quella tra «Davide contro Golia», una lotta contro un gigante «che però possiamo sconfiggere tutti insieme, entro l’anno». Il leader ucraino ha poi sottolineato che non esiste alternativa alla vittoria, così come non c’è alternativa all’ingresso in Ue e nella Nato. Zelensky ha poi evidenziato come sia fondamentale la «velocità» negli aiuti a Kiev, anche perchè, a suo giudizio, se la Russia dovesse vincere, la minaccia si estenderà ad altri Paesi. Una minaccia, quella russa, che deve essere respinta, come spiegato da Macron. «La Russia non può vincere questa guerra», ha detto il presidente francese, secondo cui non può esserci dialogo con Mosca in questo momento, perchè «la Russia ha deciso di intensificare questa guerra, ed è arrivata ad attaccare obiettivi civili». Allo stesso tempo, Macron ha sottolineato la necessità di «preparare i termini per la pace» e ha poi rivolto un invito per una «conferenza sulla difesa aerea europea». «Se l’Europa vuole difendere l’Europa, deve armarsi», ha aggiunto il presidente francese che a Monaco ha incontrato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen e la vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris. Il padrone di casa, Olaf Scholz, ha rimarcato che «il posto dell’Ucraina è nell’Europa libera e unita» e ha invitato gli alleati disponibili a «consegnare subito i carri armati a Kiev». «Le consegne di armi a Kiev non prolungano la guerra, è vero il contrario», ha spiegato Scholz. Sia il cancelliere tedesco sia Macron hanno poi detto di aspettarsi che la guerra «è destinata a durare ancora a lungo». Le responsabilità della Russia e di Putin, sono state sottolineate anche dai rappresentanti degli Stati Uniti, come il senatore repubblicano Lindsay Graham, secondo cui il presidente russo «non può farla franca, altrimenti la stessa cosa potrebbe accadere in futuro». Il Brasile, tramite il ministro degli Esteri, Mauro Luis Iecker Vieira, ha confermato il suo No alle munizioni per i carri armati a Kiev, «ma siamo pronti a cercare degli spazi per il dialogo che possano portare poi a dei colloqui di pace».
L’Italia è rappresentata a Monaco dal vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che parteciperà a margine anche alla riunione dei ministri degli Esteri del G7.