L'intervista

domenica 19 Febbraio, 2023

Gerosa (FdI): «Su Fugatti nessuna pregiudiziale. Noi in coalizione»

di

Elezioni 2023, la candidata presidente di Fratelli d'Italia non pone veti sul governatore (leghista) del Trentino. «Il suo accordo con il Patt? Poco chiaro»

Toni più concilianti, sguardo fisso sull’unità della coalizione, apertura al dialogo su tutti i temi, anche su quello del nome di chi guiderà la coalizione di centrodestra. Il cambio di rotta di Francesca Gerosa, candidata alla presidenza della Provincia indicata da Fratelli d’Italia, è netto. Per lo meno a livello comunicativo.
Giovedì c’è stata una riunione a Roma. Da una parte si è deciso di continuare con la linea di unità del centrodestra e dall’altra di mantenere il suo nome per la presidenza della Provincia. Cos’è cambiato rispetto a prima?
«A dire la verità non è cambiato nulla, quello che dicevamo prima lo diciamo anche oggi. Di incontri a Roma se ne fanno sempre, perché il confronto che riteniamo centrale verso l’esterno lo è altrettanto all’interno. I vertici locali e nazionali mi hanno riconfermato la loro fiducia e con essa la volontà di andare avanti con il percorso avviato. Contestualmente abbiamo tutti ribadito l’importanza della coalizione, e la centralità al suo interno di Fratelli d’Italia. E questo non con arroganza, ma come risposta a un elettorato che in tutte le ultime tornate elettorali, anche in Trentino, lo ha dato come indicazione attraverso il voto».
A lei è stata però affidata la relazione con la stampa, e tra le righe la richiesta di un minor tasso di scontro con gli alleati. È così?
«Avermi affidato la relazione con la stampa è coerente con il ruolo di candidata presidente, che nella riunione di giovedì è stato rafforzato, mettendo così anche finalmente fine al continuo chiacchiericcio di ipotesi di altri nomi eventualmente messi sul tavolo da Fratelli d’Italia. Il commissario Urzì si sta dedicando invece all’organizzazione del partito sul territorio e alle relazioni, data la continua crescita di interesse che c’è nel nostro progetto. Siamo tutti impegnatissimi su ogni fronte».
Il suo nome, proposto dal suo partito alla presidenza della Provincia, è un punto fermo o anche questo è in discussione dentro un dialogo di coalizione? Insomma, è la conditio sine qua non per la vostra presenza in coalizione oppure no?
«Le nostre priorità sono rimettere al centro dell’azione politica i trentini, e lavorare per una coalizione unita che si confronti su temi e problemi, mettendo sul tavolo proposte e soluzioni. Io lo sto facendo, in modo trasversale incontrando tantissimi mondi, non solo nel partito. Il tempo spesso porta con sé le risposte, e siamo solo a febbraio. Pensiamo a lavorare, questo è ciò che ci viene chiesto ed è nostra responsabilità farlo».
Ma la riconferma di Fugatti, in linea teorica, potrebbe essere sostenuta anche da voi quindi?
«Fugatti è il nostro presidente, e non sono mai state poste pregiudiziali sul suo nome, cosa che però ha chiesto di riflesso anche il nostro partito. Da allora negli alleati è iniziata invece la corsa a dimostrare chi ha più potere, che davvero non mi appassiona, e che credo non interessi nemmeno la gente, che vuole da tutti noi concretezza e non continue discussioni. Quindi noi ci concentriamo sul percorso iniziato, che sta raccogliendo interesse e anche curiosità: perché forse non si è più abituati a vedere la politica che ascolta le persone».
Fugatti ha già stretto un accordo con il Patt, partito che non ha mai nascosto una certa idiosincrasia nei vostri confronti. Non rischiate di arrivare tardi, a giochi fatti?
«A dire la verità non si capisce bene che accordo abbiano fatto, credo sia chiaro a pochi. E la politica non è una gara a chi arriva primo. Io mi affido al detto “chi va piano va lontano”: lavorare dal basso per costruire un programma e un percorso di confronto con i cittadini richiede però del tempo, ma è un atto dovuto per tutti noi che poi a quelle persone, chiedendo il loro voto, chiediamo anche di darci la loro fiducia».
Fratelli d’Italia parla di temi su cui ora è importante concentrarsi. Quali? E ci sono anche temi che secondo voi non sono stati trattati sufficientemente bene da Fugatti?
«Tra i tanti temi sicuramente l’organizzazione della sanità, anche attraverso un dialogo con professionisti e operatori sanitari che da anni lavorano con carichi di lavoro non più sostenibili. Le politiche della casa, che necessitano di una rivisitazione normativa e nella loro organizzazione. Il mondo della scuola e dell’istruzione. E’ necessario un confronto con il mondo delle imprese, degli artigiani, delle industrie, che sono il motore della nostra economia, della quale beneficiamo per garantire ai trentini i migliori servizi. E c’è il tema delle associazioni, che con coraggio permettono al sistema trentino di sostenersi ma che necessitano di sempre maggiore ascolto».