A tre anni esatti dal primo caso di Covid-19 scoperto in Italia, si è celebrata davanti al palazzo della Regione, in Piazza Dante, la Giornata nazionale del personale sanitario e sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato, con una riflessione pubblica che ha visto la partecipazione degli ordini professionali della sanità e dei sindacati del comparto (Cgil Cisl Uil e Acli). Presente l’assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia Stefania Segnana, che ha ricordato: «Questa pandemia ha fatto capire a tutti l’importanza del mondo della sanità e di tutti i professionisti sanitari, che con la loro dedizione, professionalità e sensibilità sono stati accanto ai pazienti per non farli sentire soli, e anche alle loro famiglie, quando non potevano entrare nelle strutture – ha detto l’assessore, facendo presente la difficoltà anche attuale a reperire personale sanitario. – Abbiamo vissuto momenti difficili: nessuno sapeva a cosa saremmo andati incontro, per questo penso che la giornata di oggi sia molto importante per tutti, non solo per la politica, gli ordini professionali, i sindacati. Una sfida che dobbiamo affrontare insieme – ha continuato Segnana – per rendere attrattive le professioni sanitarie e far capire ai giovani la bellezza di svolgere questo lavoro. Alle istituzioni il compito di far crescere le professionalità di chi lavora nella sanità e far comprendere a tutti la loro importanza».
Per gli ordini professionali ha preso la parola la presidente dell’Ordine degli Psicologici della Provincia di Trento Roberta Bommassar, che ha sottolineato come la crisi pandemica abbia riguardato tutti gli aspetti della società, per questo la risposta più efficace è quella unitaria, corale, che guardi al concetto di salute nella sua globalità.
All’evento erano presenti anche il direttore generale dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari Antonio Ferro e il direttore per l’integrazione socio sanitaria Apss Elena Bravi. In occasione della cerimonia il direttore generale della Fondazione Museo Storico del Trentino Giuseppe Ferrandi ha annunciato un progetto di ricerca e valorizzazione della memoria del periodo della pandemia, attraverso la raccolta di testimonianze degli operatori sanitari e dei rappresentanti delle varie categorie economico-sociali trentine.