La storia

domenica 26 Febbraio, 2023

Elisa, scrittrice a 15 anni: «Così combatto la rabbia»

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L’adolescente di Carano ha già pubblicato un romanzo dal titolo «Janice» ma ne vuole dare alle stampe altri. Studia al liceo classico Prati di Trento e «divora» libri fin da piccola

Il primo applauso, di meraviglia, ma certo anche di incoraggiamento, se l’è preso venerdì pomeriggio in sala Frasnelli quando Orietta Gabrielli, bibliotecaria di Cavalese, dopo aver presentato Loreta Failoni, prima autrice della rassegna «Voci di donne», ha ricordato l’appuntamento di sabato 4 marzo, sempre alle 17.30, con una ragazza di Carano che per i tipi di Albatros, editrice romana, ha dato alle stampe a 15 anni il suo primo romanzo, «Janice», la storia di una ragazza che perde tragicamente i genitori e viene catapultata in un orfanotrofio negli Usa. È Elisa Varesco, 16 anni a marzo, due occhi grandi da bambina che sembrano voler esplorare e cogliere tutto il mondo che la circonda. Apparentemente timida, di poche parole, preferisce scriverle le parole, ma con l’aria di sapere già ciò che vuole. Quando non legge o scrive, trascorre il tempo a cavallo (la famiglia ne ha due e un asino) oppure suonando il clarinetto, che ha però abbandonato studiando a Trento, o ascoltando musica di tutti i generi, ma niente sport: «Forse perché non ho avuto un buon rapporto con gli insegnanti di motoria».
La incontriamo in un angolo della biblioteca di Cavalese dove è stata accompagnata da mamma Paola, impiegata alla Comunità di valle, buona lettrice prima di dover badare a due gemellini, mentre il padre che lavora alla Famiglia cooperativa di Varena sembra meno interessato ai libri. Il suo rapporto con la parola scritta e la scrittura risale alla scuola materna quando, da sola, iniziò a comporre delle parole con le lettere magnetiche, poi aiutata da mamma. Decisamente un avvio precoce alla scrittura, mentre mamma le storie gliele raccontava, prima che già all’inizio delle elementari se le leggesse da sola. La mamma i libri li acquistava prima di rivolgersi in biblioteca. «Sennò qui ci riempiamo la casa». Tuttavia, fra un Geronimo Stilton e un fantasy, genere che l’ha accompagnata fino all’adolescenza, Elisa è passata dalle lettere magnetiche a comporre storie per bambini. Le cavie sono stati i suoi due fratellini gemelli, Elena e Mattia, 5 anni più giovani di lei, che pare abbiano gradito.
Nonostante avesse alle spalle le lettere magnetiche e i racconti ai fratellini, Elisa afferma con decisione che la sua passione per la lettura è nata col lockdown, periodo sospeso che pare abbia accentuato la creatività di cuochi e scrittori in erba. «Ho iniziato a scrivere alcune storie sulla piattaforma Wattpad già frequentata da alcuni amici. Lì ho trovato persone che mi consigliavano, che leggevano i miei scritti e mi davano le loro opinioni». E sebbene il social venga spesso snobbato dai «grandi», è su Tik Tok che ha trovato la comunità «Booktok» affollata da coetanei che stanno scrivendo libri o che ci stanno provando. «Mi sono confrontata con loro e grazie a loro ho capito cosa fare». Aveva 13 anni, ma lo ha capito molto bene, tant’è che ancora quattordicenne a settembre 2021 inizia a scrivere «Janine» e a gennaio è già finito.
Cosa ti ha spinto davvero a scrivere un romanzo, che urgenza hai sentito? «L’ho fatto soprattutto per me, uno sfogo personale, mi dà un senso di sollievo soprattutto quando sono arrabbiata, però pensavo che era bello se le mie storie arrivavano ad altre persone oltre alla mia famiglia. All’inizio sembrava una barzelletta. Scrivere un libro a questa età non è facile». Ma Elisa è una persona determinata. «Se mi pongo un obiettivo lo raggiungo, già quando ho iniziato sapevo che ci sarei riuscita».
I genitori frenavano un po’, ma poi, vista la determinazione, l’hanno supportata in toto. Intanto oltre all’amato fantasy leggeva anche classici, da «La coscienza di Zeno» a «Il ritratto di Dorian Gray», ed ha scoperto solo successivamente quanto le letture l’abbiano aiutata a scrivere. Si ritiene, a torto, che i giovani abituati al digitale gradiscano gli ebook, ma a quanto pare anche Elisa, come tanti adolescenti preferisce ancora la carta, dove ha fatto stampare le 164 pagine del suo romanzo. Come? «Ho inviato il testo a case editrici e a concorsi letterari, anche di Mondadori e Feltrinelli, ma quasi tutti accettavano solo maggiorenni». Si stava quasi rassegnando ad auto pubblicarlo quando le ha telefonato la casa editrice Albatros. «Ci piacerebbe averti fra i nostri autori». Non aveva detto la sua età e dall’altra parte del filo sono rimasti sorpresi. «Non se l’aspettavano, erano stupiti per gli argomenti trattati e anche per lo stile».
Già, gli argomenti, quelli di un romanzo di formazione di una ragazzina orfana in un rigido collegio americano, «Green hall», bullizzata dai compagni e avversata dalla direttrice che scopre l’amicizia e la felicità di una famiglia su cui poter contare.
Elisa frequenta la seconda classe del liceo Prati a Trento, dopo il primo anno trascorso al liceo linguistico di Cavalese. E i compagni, che ne pensano?
«Il primo anno alla Rosa bianca erano felici, neanche ci credevano, mi hanno supportata fin dall’inizio», tant’è che quest’anno gli ex compagni dovrebbero leggere il suo libro assieme all’insegnante di lettere Carlo Iaria. «Così mi hanno detto loro», precisa.
E gli insegnanti? «In realtà agli insegnanti di Trento non gliel’ho detto, lì il rapporto è un po’ più formale di Cavalese dove l’hanno scoperto a metà anno».
Questi ultimi anni hanno offerto l’occasione a Elisa di dialogare con altri booktoker anche ventenni. «Booktok aiuta molti scrittori emergenti com’è accaduto con “Il fabbricante di lacrime” di Eric Doom, uno dei libri più venduti dell’anno, che è nato da Wattpad».
Un dialogo tutto online dove sono mancati però i ragazzi trentini, mentre a Taizè in Francia ha avuto l’unico contatto personale con una scrittrice svedese della sua età.
E il futuro? «Ho intenzione di scrivere altri libri, per questo ho cambiato scuola, e vorrei fare l’insegnante di italiano». Cosa vuoi dire ai tuoi coetanei? «Principalmente il fatto che, se uno ci crede riesce a raggiungere qualsiasi obiettivo. Non importa l’età se c’è una passione».
La biblioteca chiude, annuncia la mamma. Di sopra si presenta un libro. Sabato toccherà a lei.