La denuncia

giovedì 9 Marzo, 2023

Storo e le sue malghe, 73mila euro di danni. Adesso il comune cerca nuovi gestori

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La struttura di malga Vacil è stata danneggiata e su 190 animali previsti per l’alpeggio nell’ultima stagione, solo 83 erano presenti

Cosa succede alle malghe del Comune di Storo? Una va all’asta dopo che il suo affidamento era stato revocato a fine 2022 e un’altra invece perde l’affittuario, che decide di rescindere il contratto d’affitto di propria sponte. In entrambi i casi ci sono soldi da recuperare. Ne consegue che Storo, Comune famoso per la sua agricoltura, dovrà darsi da fare per trovare nuovi soggetti disponibili a far fronte alle fatiche del lavoro in altura e dovrà farlo in fretta, perché la stagione dell’alpeggio si avvicina a grandi passi. Le malghe in questione sono malga Vacil (che va all’asta) e malga Alpo (il tenutario ha esercitato il diritto di recesso). La revoca della concessione all’utilizzo di malga Vacil e dei prati limitrofi si è concretizzata il 22 dicembre scorso, a seguito di quelli che gli uffici comunali definiscono come «diversi inadempimenti da parte del concessionario». Il riferimento è «al pagamento del canone e dei consumi di Gpl, mai versati nei termini contrattuali», al «pagamento delle penalità per le inadempienze riscontrate», ma anche al fatto che, scrivono dal Comune, le «unità di bestiame adulto caricate in malga sono risultate mediamente inferiori del cinquanta per cento rispetto all’obbligazione contrattualmente assunta», e che «sono stati accertati danni all’edificio a servizio della malga». Inoltre «il canone annuo di concessione è sempre stato versato mediamente con un semestre di ritardo». Per il Comune settaurense il concessionario ha «progressivamente, costantemente e ingiustificatamente ridotto il carico di bestiame della malga, previsto in 190 unità dal piano di gestione forestale aziendale 2018-2027 della frazione di Storo» e ciò avrebbe comportato «una riduzione della superficie e della qualità del cotico erboso con conseguente rinnovazione naturale di specie arbustive e arboree e pertanto una riduzione progressiva della superficie a pascolo». Il «non corretto pascolamento reiterato per anni» avrebbe infatti «determinato una conseguente riduzione dell’estensione della malga e della redditività del bene» mentre nell’ultima stagione, su 190 bestie che avrebbero dovuto essere portate in alpeggio solo 83 risultavano presenti a malga Vacil. Un danno che, assieme al danneggiamento della struttura, è stato stimato in 27.049 euro. Non è finita, perché all’appello manca anche il pagamento il canone di concessione 2022, e sono altri 29.740 euro, aggiungiamoci 580 euro di spese per il gas e si arriva a 57.369 euro, non pochissimi in questi tempi di magra. Detto che il Comune ha incamerato la fideiussione da 16.638 euro che era stata versata a garanzia dell’affitto della malga, lo stesso Comune ha anche provveduto a revocare la concessione e a chiedere il pagamento delle cifre mancanti, per poi lavorare sulla nuova gara per l’assegnazione di malga Vacil, che è stata formalizzata martedì, secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Il canone annuo a base d’asta per le stagioni d’alpeggio 2023 e 2024 è fissato a quota 18.783 euro, che diventeranno automaticamente 29.740 per le stagioni d’alpeggio 2025-2028. Ma ci sono da soddisfare numerose altre condizioni, ad esempio impiegare almeno tre lavoratori. Resta da vedere in quanti parteciperanno alla gara, il cui termine di presentazione delle domande scade alle 12 del 23 marzo.
Di asta si parlerà invece fra qualche tempo per malga Alpo. Sempre martedì è stata depositata in Comune a Storo una comunicazione di recesso da parte dell’azienda agricola che aveva in concessione l’alpeggio. Detto che il tutto è avvenuto entro i termini previsti (la stagione corrisponde al periodo di monticazione, che deve essere effettuata almeno dal 20 giugno al 1° settembre, quindi il preavviso di 120 giorni risulta rispettato), al Comune di Storo resta il problema di recuperare una parte delle cifre dovute. Prima di tutto ci sono 2.655 euro in sanzioni comminate ai gestori della malga, poi c’è il canone per la stagione 2022, che ammonta a 12.505 euro e che non è ancora stato versato nelle casse comunali, spese per consumo di Gpl per 196 euro, sanzioni ulteriori da 700 euro per le stagioni 2020/21, a loro volta mai pagate. In totale la ditta uscente ha un debito col Comune di Storo pari a 16.056 euro. Di questi il Comune ne recupererà 13.880 incamerando la cauzione versata a suo tempo, ma restano ancora 2.176 euro. Questo al netto della necessità di trovare nuovi gestori per malga Alpo, che è pur sempre un gioiellino incastonato nel cuore della rete delle riserve delle Alpi ledrensi.