Sloi

domenica 12 Marzo, 2023

Maschio si dimette dalla Commissione Ambiente in polemica con il presidente Fernandez. Che replica: «Basta politica urlata»

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Il consigliere di Onda: «Gestione scorretta dell'organismo comunale sul caso Sloi». Ma l'esponente verde: «Solo bisogno di porre bandierine»

Il consigliere comunale di Onda Andrea Maschio si è dimesso da vicepresidente della commissione Ambiente e mobilità del Comune di Trento «perché credo – afferma – che sia guidata in modo assolutamente non indipendente e trasversale ma supino alla volontà della propria maggioranza». La polemica è con il presidente della commissione Andreas Fernandez di Europa Verde che ha prima firmato e poi ritirato la firma alla mozione per chiedere maggiore trasparenza sui sondaggi nei terreni inquinati di Trento nord e la destinazione di parte dei 2 milioni di euro dell’emendamento Ferrari-Cattoi alla bonifica della roggia primaria inquinata.
«Lunedì scorso – racconta Maschio – in commissione capigruppo proposi di convocare un consiglio straordinario sulla questione analisi dei terreni per la circonvallazione in zona Sloi-Carbochimica e, sollecitato da alcuni commissari, preparai una mozione da allegare e sottoscrivere tutti, come prevede il regolamento. Feci una mozione dove si chiedeva semplicemente maggiore trasparenza sui sondaggi e di valutare di utilizzare i famosi 2 milioni per bonificare anche il tratto di roggia primaria, quella in fronte al Magnete, oggi inquinato da idrocarburi. Proposta che feci anche durante il confronto politico all’Hotel Trento con un parere positivo dell’onorevole Sara Ferrari».
Nella mozione si legge che «alla luce di quanto emerso durante il confronto politico sulla circonvallazione dei treni, del finanziamento derivante dall’emendamento Cattoi-Ferrari che ha permesso di destinare, da parte governativa, 2 milioni di euro per le analisi dei terreni su aree ex-Sloi e Carbochimica, della necessità di bonificare quella parte di roggia primaria oggi affluente della roggia Lavisotto a monte della Lidl e della necessità di avere la massima trasparenza in merito alle analisi effettuate e da effettuare nelle aree inquinate interessate», il Consiglio comunale impegna il sindaco e la giunta a «richiedere a Rfi, Provincia e Agenzia per l’ambiente Appa i dati dettagliati legati alla metodologia di analisi dei terreni inquinati; richiedere a Rfi, Provincia e Appa i dati delle analisi dei terreni inquinati; richiedere che parte dei fondi dell’emendamento Cattoi-Ferrari siano utilizzati per la bonifica della parte della roggia primaria inquinata».
«Il presidente Fernandez, dopo averla letta – prosegue Maschio – mi chiese di poter essere il secondo firmatario e raccogliemmo cosi le 8 firme necessarie. Ma poi il solito gioco di una oscena politica fatta di personalismi, fazioni, interessi fece stranamente ritirare la firma a Fernandez proponendomi di cambiare la mozione. Io accettai ma le modifiche arrivate portano semplicemente a chiedere un consiglio per l’ennesima volta informativo quando sappiamo che da questo assessorato normalmente arrivano i “non so, devo chiedere a Rfi”. E questa mattina mi arriva la notizia che la maggioranza presenterà la sua richiesta con la sua mozione».

A breve giro la replica di Fernandez: «Più che rispondere al consigliere Maschio e a una politica che urla, offende e diffama, voglio restare sui fatti. La logica da perseguire è quella di voler portare all’attenzione il bisogno di massima tutela che il Consiglio comunale e l’Amministrazione devono pretendere da chi è tenuto ai sondaggi e ai controlli sui terreni inquinati di Trento nord. Non dovrebbe essere una questione di bandierine e di chi presenta per primo una mozione, ma di condividere i rischi e le azioni cautelative».

E spiega: «Lunedì scorso ho partecipato alla conferenza stampa organizzata dai comitati cittadini sulle aree inquinate. Nelle ore successive, durante la riunione dei Capigruppo, il consigliere Maschio ha proposto di convocare un consiglio straordinario sulla questione, sollecitando la necessità di una condivisione ampia fra le forze politiche. Io ho subito appoggiato questa idea ed è vero che sarei stato volentieri secondo firmatario (gli ho anche scritto in privato) perché ritengo cruciale la convocazione di un consiglio straordinario su questi temi. Ma avevo espresso da subito dubbi sul testo presentato da Maschio per la convocazione. Proprio perché sollecitata in Capigruppo la richiesta doveva essere condivisa; quindi, la richiesta di un Consiglio straordinario andava fatta sulla base di un documento condiviso, mi sembra logico. Non ho messo né ritirato nessuna firma, questa è una menzogna – afferma il presidente della commissione – ho semplicemente aspettato che ci fosse condivisione e per giorni ho mediato. Ma Maschio ha dimostrato che il suo fine ultimo era di avere il suo spazio personale. Io non ho presentato nessuna mia richiesta e in maggioranza ho espresso da subito la necessità di convocare il Consiglio straordinario come sollecitato dallo stesso Maschio. Se questo è il modo di ottenere la condivisione, politicamente parlando, allora le dimissioni da vicepresidente della commissione ambiente sono più che accolte». Fernandez ricorda quindi che Maschio «è la seconda volta che le rassegna, ma non andrò a mediare come ho fatto in precedenza. Anche perché a differenza del consigliere, io ho sempre rispettato il suo operato»