Centrodestra
venerdì 17 Marzo, 2023
di Donatello Baldo
Con la formalizzazione dell’uscita dal gruppo del Patt in Consiglio regionale di Michele Dallapiccola e Paola Demagri di Casa Autonomia, Lorenzo Ossanna sarà costretto a transitare nel gruppo Misto perché in Regione, per regolamento, i gruppi non possono essere formati da un solo consigliere, nemmeno se «superstite» di un partito che è entrato con il suo simbolo alle ultime elezioni. Per questi ultimi sei mesi di legislatura cambia poco, ma la scomparsa delle Stelle alpine da un’altra assemblea elettiva (dopo Palazzo Thun a Trento) significa molto a livello simbolico, soprattutto per un partito che esprime un assessore in giunta regionale. Dallapiccola, che con la sua mossa ha cancellato la storica effigie autonomista dal Parlamento regionale, scrive così sulla sua pagina Facebook, con malcelata soddisfazione: «Dopo i Comuni di Trento, Mori e l’intera sezione della val di Sole, continua anche in Consiglio regionale la diaspora da un partito che si ostina a contraddire se stesso». Aggiunge poi, fregandosi le mani: «E non è finita…».
La mossa di Casa Autonomia ha però generato un moto di solidarietà verso l’ultimo delle Stelle Alpine costretto a mescolarsi al gruppo Misto. Mercoledì, in Consiglio regionale, più d’uno si è avvicinato a Lorenzo Ossanna aprendogli le porte del proprio gruppo: Mario Tonina che è nel gruppo de La Civica con Mattia Gottardi e Vanessa Masé, ma anche Walter Kaswalder che con il vicepresidente ladino Luca Guglielmi è tra le fila degli Autonomisti popolari-Fassa. Tutti a dirgli: «Se vuoi vieni con noi». Ma non sono solo buone maniere, perché l’adesione a un gruppo può significare molto a livello politico. Ed è per questo che Ossanna prende tempo e aspetta a decidersi. In questi giorni ci saranno degli approcci, dei confronti per capire cosa fare. E c’è già chi preme, su tutti Walter Kaswalder che non ha mai nascosto il suo grande sogno: l’unità degli autonomisti a destra, anche in vista delle prossime elezioni provinciali: «Ho sempre detto che per me il simbolo delle Stelle Alpine è il simbolo dell’autonomia», un simbolo che il presidente del Consiglio provinciale trentino ha portato appuntato al bavero per quarant’anni, prima di essere espulso dal Patt per insubordinazione quando il Patt era «troppo di sinistra». «E ho sempre detto che il mio obiettivo è stare tutti dentro una stessa lista», magari iniziando a stare tutti dentro un unico gruppo consiliare. Quella che si pone, quindi, potrebbe essere un’occasione per sperimentare l’unità autonomista nel centrodestra.
Più difficile la confluenza politica con La Civica di Mattia Gottardi, in questo caso l’ospitalità nel gruppo regionale sarebbe solo tecnica. Ma nel gruppo La Civica c’è Mario Tonina, esponente di Progetto Trentino che con il Patt ha avuto un’intesa alle ultime elezioni politiche. Tra Progetto Trentino e Stelle Alpine si era ventilata addirittura una fusione, anche se ora sembra che il partito di Grisenti sia più vicino a mettere qualche nome nella Lista Fugatti Presidente che l’assessore Achille Spinelli sta per assemblare. Tonina però potrebbe aggiungersi al nuovo gruppo con Kaswalder e Lorenzo Ossanna: «Ci stiamo ragionando, ci incontreremo nei prossimi giorni per capire cosa fare», si limita a dire l’assessore.
Qualunque cosa succeda, sembra che Ossanna riesca a evitare l’annullamento degli autonomisti nel gruppo Misto, e queste manovre potrebbero servire per oliare l’ingresso degli autonomisti nella coalizione di Fugatti, per rendere sempre più organica una forza come il Patt al centrodestra provinciale.
Tennis
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Il campione altoatesino sulla copertina di «Tennis Magazine» che titola «Il primo della classe». Lui: «Tre anni fa nei tornei più importanti arrivavo negli ottavi, nei quarti; l'anno dopo alternavo quarti e semifinali»