Cronaca Giustizia
giovedì 27 Ottobre, 2022
di Benedetta Centin
L’elicottero precipitato in Val Nambino nel 2017, l’acquisto senza gara di un nuovo velivolo bloccato però da una sentenza del Tar di Trento e poi del Consiglio di Stato, e quel noleggio di un mezzo sostitutivo che doveva essere provvisorio e che invece si è protratto per anni. Per un danno erariale che la guardia di finanza ha quantificato in poco più di sei milioni di euro. Cifra stellare che ora la Corte dei conti di Trento chiede di risarcire a nove persone che dovranno presentarsi in aula il prossimo giugno, citate a giudizio dai giudici contabili. E tra questi c’è anche il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e il sindaco di Ala, Claudio Soini. Ma non solo. Convocati in udienza e chiamati a mettere mano al portafogli ci sono Gianfranco Cesarini Sforza, all’epoca dei fatti vice presidente della Cassa provinciale antincendi e direttore del dipartimento di Protezione civile della Provincia; Ivo Erler, ex dirigente del servizio antincendi della Provincia e della cassa provinciale, oltre ai sette componenti del consiglio d’amministrazione all’epoca dei fatti. Tra questi appunto Fugatti e Soini, Daniele Biada, Flavio Clementel, Emanuele Conci, Tullio Ioppi e Franco Sadler. Questi ultimi sono chiamati a risarcire il danno – contestato «a titolo di colpa grave» – con poco meno di 400mila euro ciascuno. Per il 30 per cento del totale invece Erler (2,2 milioni di euro), per il 10 per cento Sforza (oltre un milione di euro). «Le difese che tutti i convenuti hanno rassegnato nella fase preprocessuale non sono state ritenute dal pubblico ministero idonee a giustificare la condotta illecita contestata» si legge nella nota della procura regionale. Che spiega in particolare come «il noleggio temporaneo ha comportato dal 2017 ad oggi costi per oltre 12 milioni di euro con prognosi sino a 15 milioni, quando, per contratto, dovranno essere disponibili i due nuovi elicotteri acquistati con la gara».
La vicenda era scaturita dopo che l’elicottero AW139, in occasione di un intervento di soccorso effettuato dal nucleo elicotteri del corpo permanente dei vigili del fuoco, era rimasto incidentato in modo serio. Era il 5 marzo 2017. «La Cassa provinciale antincendi aveva operato su due fronti – sostiene la magistratura -. Da un lato assicurando, correttamente, la continuità operativa del nucleo elicotteri, mediante la stipula di un noleggio ponte per la temporanea sostituzione dell’elicottero incidentato, e dall’altro, ricorrendo a soluzioni altalenanti, ha gestito la sostituzione definitiva dell’elicottero sino a giungere alla scelta di acquistare direttamente, senza gara, un AW 139 e finendo così per aderire alla proposta fatta dalla stessa ditta costruttrice, inizialmente coinvolta per un preventivo sulla riparazione dell’elicottero incidentato». Ma la delibera del cda con cui si decideva di acquistare il velivolo senza gara fu annullata. Di qui il protrarsi del noleggio sostitutivo, i cui costi vengono ora addebitati ai nove. Se ne discuterà in aula nel giugno 2023.
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