I dati
martedì 21 Marzo, 2023
di Margherita Montanari
Il fatturato è più che raddoppiato negli ultimi 5 anni. Con uno scatto in avanti del 30% nel 2022, La Sportiva arriva chiudere l’esercizio a quota 216 milioni. Un bilancio record, caratterizzato anche da investimenti importanti, nel welfare aziendale in particolare. Anche per il 2023, l’azienda della famiglia Delladio, che oggi vede la terza generazione in carica con Lorenzo Delladio, nel ruolo di presidente e amministratore delegato, fissa negli investimenti in innovazione e sostenibilità la propria bussola.
Nata 95 anni fa nel cuore delle Dolomiti, a Ziano di Fiemme, La Sportiva è oggi uno dei principali player nel mercato internazionale nel settore dell’abbigliamento tecnico per l’outdoor e per gli sport di montagna. Una posizione che consolida di anno in anno, continuando la scalata a livello globale.
Gli affari vanno bene, nonostante gli sconvolgimenti globali. Prima la pandemia, poi la guerra in Ucraina. Due sfide che hanno portato a riscrivere le strategie. A La Sportiva il mercato internazionale porta oltre l’80% degli affari all’azienda trentina. Nel 2022, le principali aree geografiche di riferimento, Europa e Usa, hanno avuto un incremento a doppia cifra, dovuto a scelte strategiche molto mirate da parte del brand. Si tratta di mercati che hanno davanti a sé ancora ampio margine di espansione, vista la crescita per l’interesse verso l’outdoor e gli sport di montagna nei Paesi di sbocco. Strategici sono anche i mercati orientali.
Il fatturato è più che raddoppiato negli ultimi 5 anni. «Risultato di crescita organica, senza acquisizioni e a parità di presenza geografica», spiega l’azienda. Nel 2022 il fatturato è cresciuto di un ulteriore 30%, arrivando a 216 milioni. La profittabilità dell’impresa ha visto un netto miglioramento rispetto all’anno precedente, quasi del +50%, nonostante il 2022 sia stato un anno di forti investimenti. Investimenti che proseguiranno anche nel 2023. Concentrandosi in particolare sulla valorizzazione del personale. Le risorse saranno indirizzate al consolidamento dell’azienda, con il fermo intento di aumentare la produttività nell’hub in Val di Fiemme. All’interno della strategia, si collocano oltre 3 milioni di euro per incrementare il welfare aziendale e consolidare il rapporto di lungo periodo con i dipendenti, rafforzandone la cultura di appartenenza e consolidando il legame del brand con il suo territorio di elezione.
All’orizzonte, però, si presenta un anno più incerto per il mercato dell’outdoor. Così dicono le strategie di mercato. Si stima che i consumatori saranno più attenti alle spese e opteranno per una strategia di risparmio nel corso del 2023. Tuttavia, spiega l’azienda, le previsioni di lungo periodo vedono ancora spazi di crescita della domanda verso prodotto di grande qualità e con una filosofia centrata sulla tecnicità degli att
rezzi. «Questa oscillazione implica scelte più attente per l’anno corrente, ma non per questo meno fiduciose», aggiunge l’impresa.
Una colonna portante dell’azienda trentina è anche il rapporto con l’ambiente e si declina nella tutela del patrimonio che circonda La Sportiva. «Sentiamo sulle nostre spalle la responsabilità di minimizzare il nostro impatto — commenta il patron de La Sportiva Lorenzo Delladio — è una responsabilità che deriva dalla realtà a cui siamo fortemente connessi, che è la nostra origine, il nostro presente e il nostro divenire».
Le azioni previste per il 2023 sono dirette a concentrare la produzione di calzature in aree limitrofe a Ziano di Fiemme, cuore nevralgico dell’azienda, e a mantenere focale l’elemento originario di affezione al territorio. «Con la consapevolezza della straordinaria complessità del tema sostenibilità e cambiamento climatico, abbiamo nel tempo portato avanti scelte consapevoli: la nostra sede a Ziano di Fiemme funziona al 100% con energie rinnovabili e con energia termica che reperiamo dal termovalorizzatore della Magnifica Comunità di Fiemme», aggiunge l’ad.
Mar.Mo.
sport
di Redazione
Tra i nuovi criteri per la promozione sportiva, diritti delle persone con disabilità, valori olimpici e paralimpici, concetto di multisport contro l’abbandono giovanile. Cambiano anche i criteri per le riqualificazioni degli impianti sportivi