Il progetto

giovedì 23 Marzo, 2023

Trento, al Palazzo delle Poste arrivano studentato e B&B

di

Nuovo progetto di Europa Gestioni Immobiliari a cui stanno lavorando gli architetti Weber e Winterle: non più negozi, ristoranti e appartamenti ma una sede per universitari come a Firenze

Dopo il bando dell’anno scorso per la raccolta di manifestazioni di interesse, gli architetti per progettare la ristrutturazione li hanno trovati: sono Lorenzo Weber e Alberto Winterle dell’omonimo studio, già protagonisti di progetti cittadini premiati come la Biblioteca universitaria di Mesiano. Sono già al lavoro sul progetto di restauro e risanamento conservativo del Palazzo delle Poste di via Calepina, lo storico Palazzo a Prato risalente nella sua versione originaria al sedicesimo secolo e aggiornato alla sua funzione attuale negli anni trenta del secolo scorso dall’architetto fiorentino Angiolo Mazzoni.
Ma Poste Italiane, più precisamente la sua società immobiliare Europa Gestioni Immobiliari, ha intenzione di valorizzare il palazzo in modo un po’ diverso da quanto previsto dalla convenzione del 2017 con Comune e Provincia: il nuovo progetto prevede uno studentato, o meglio un complesso di spazi di coworking, sale studi, sale di lettura e alloggi per studenti e ricercatori, oltre al mantenimento degli uffici postali. Niente più negozi e ristoranti, niente appartamenti residenziali o, come era stato ipotizzato, attici per vip.
Lo schema è analogo a quello recentemente adottato dalla stessa Europa Gestioni Immobiliari a Firenze, dove una parte dell’ex Palazzo Poste di via Pietrapiana è diventato una residenza per studenti e giovani lavoratori, con 200 posti letto in camere sia singole che doppie. A Trento i posti saranno meno, verranno affittati per dieci mesi l’anno, a prezzi più alti di quelli medi ma non del tutto proibitivi per una parte della popolazione universitaria, con cifre che potrebbero assestarsi intorno ai 500 euro al mese per residenza singola. Nei due mesi estivi gli stessi spazi verrebbero valorizzati come bed & breakfast.
Poste e la sua società immobiliare guidata dall’amministratore delegato Alberto Panfilo hanno quindi deciso questa volta di operare in proprio e non di vendere l’edificio all’asta. I tentativi precedenti, che partivano da una base di 15 milioni di euro, non erano andati a buon fine perché l’eventuale acquirente avrebbe dovuto poi ristrutturare il palazzo, con ulteriori ingenti investimenti. Ora invece si passa alla valorizzazione, come a Firenze ma anche come nel compendio di piazzale Lugano a Milano, negozi, terziario e ricettivo, e a via Pincherle a Roma, destinazione commerciale e parcheggi, tutti complessi di proprietà delle Poste che verranno riqualificati e rinnovati nelle destinazioni.
Lo storico palazzo di via Calepina è tutelato come bene architettonico. All’interno gli spazi sono generalmente grandi, con una superficie totale di oltre 7.300 metri quadri. Sulle ipotesi progettuali della convenzione del 2017, la Sovrintendenza aveva avuto dei dubbi sulla parte residenziale. Ora bisognerà vedere se la nuova destinazione sarà più in linea con la tutela architettonica, oltre che coerente con la convenzione firmata sei anni fa. Le prime reazioni del Comune sono di apertura.