Le analisi
martedì 28 Marzo, 2023
Trento nord, inquinanti sotto i limiti nelle rogge
di Francesco Terreri
Le rilevazioni dell'Appa. Attenzione, però, al piombo tra il Lavisotto e la fossa Armanelli
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Tra il 15 e il 22 marzo l’Appa, l’Agenzia provinciale per l’ambiente, ha svolto nuove rilevazioni a campione sulla presenza di sostanze inquinanti, in particolare idrocarburi policiclici aromatici, sulla recinzione del cantiere della bonifica delle rogge demaniali e su un edificio civile fuori dell’area della bonifica.
«Sono analisi che si affiancano a quelle della ditta che sta facendo i lavori (cioè ai dati che Il T ha pubblicato sabato 11 marzo ndr)» dice Gabriele Rampanelli dell’Appa alla conferenza stampa di ieri convocata in Provincia per «fare chiarezza» sull’inquinamento a Trento nord. Il limite pericoloso per la salute umana, prima di tutto di chi lavora alla bonifica, è, spiega Rampanelli, 50mila microgrammi al metro cubo. «I nostri sensori hanno rilevato dal lato cantiere concentrazioni tra 20 e 27 microgrammi, dal lato edificio sotto 1 microgrammo. Ma anche in altre rilevazioni non si è mai andati oltre i 1.000 microgrammi al metro cubo». L’attività di bonifica provoca emissioni ma, afferma il dirigente provinciale Mauro Groff, «nessuna di esse arriva ad essere pericolosa per la salute umana».
I problemi, tuttavia, non sono finiti. Groff spiega che la preoccupazione c’è sul punto in cui il Lavisotto incrocia la fossa Armanelli, all’altezza del campo Coni. «Un possibile dilavamento potrebbe aver portato il piombo» cioè il pericolosissimo piombo tetraetile dell’area ex Sloi, che finora non è stato trovato nell’ex Carbochimica. Anche se le analisi di Ecoopera, una delle aziende che sta svolgendo la bonifica, ne hanno individuato tracce nell’aria, molto sotto i limiti di pericolosità ma in aumento tra l’estate scorsa e il febbraio di quest’anno.
La bonifica delle rogge, indipendente dal progetto di circonvallazione ferroviaria ma connessa perché gli interventi sulle aree inquinate destano preoccupazioni nella popolazione, è finita nei giorni scorsi nel mirino dei comitati e movimenti critici sul bypass. La tesi di Provincia e Appa è che gli allarmi sono ingiustificati. «Dal punto di vista della criticità e della qualità dell’aria nella zona di cantiere, la situazione è ampiamente sotto controllo» dice il vicepresidente della Provincia Mario Tonina. Per il sindaco di Trento Franco Ianeselli «la bonifica era lungamente attesa e costituisce una buona notizia per la città».
Groff spiega che le analisi che mostrano la presenza di inquinanti nelle falde sono il risultato dell’attività di monitoraggio dell’area, non del cantiere di bonifica. Francesco Pizzo dell’Azienda sanitaria precisa che la possibilità di avvertire cattivi odori era stata ampiamente preventivata, dato che sostanze come il naftalene hanno una soglia olfattiva molto bassa. I valori registrati però sono ampiamente al di sotto delle soglie di pericolo per la salute umana.
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