Elezioni 2023
martedì 4 Aprile, 2023
di Donatello Baldo
Fosse per Alessandro Urzì, deputato e commissario trentino di Fratelli d’Italia, la scelta del leader della coalizione di centrodestra potrebbe essere scelto anche a settembre, all’ultimo minuto. Lo ha detto domenica a questo giornale, spiegando come «l’importante è l’unità del centrodestra che non è mai stata messa in discussione». Per il deputato, quindi, la scelta tra il governatore uscente Maurizio Fugatti sostenuto da tutta la coalizione e la presidente di Itea Francesca Gerosa sostenuta solo da Fratelli d’Italia è secondaria, anche se nel centrosinistra il loro candidato lo hanno già deciso, ed è il sindaco di Rovereto Francesco Valduga.
Lo diceva domenica, mentre in Frilui Venezia Giulia si votava per le elezioni Provinciali, le stesse che toccheranno anche il Trentino tra poco più di sei mesi. Lo diceva quindi a urne ancora chiuse, che all’apertura hanno però svelato nell’elettorato un cambio di tendenza che dovrebbe consigliare maggiore prudenza al partito di Giorgia Meloni anche in Trentino. Fratelli d’Italia, infatti, dal 31% è passata al 18%, mentre la Lega è tornata primo partito, passando dal 10 al 19%, a cui andrebbe aggiunta anche la Lista Fedriga presidente che ha conquistato il 17% dell’elettorato. In Friuli, quindi, l’area del Carroccio raggiunge da sola il 35%, un dato che se proiettato sul Trentino potrebbe far accarezzare a Fugatti la possibilità di andare anche da solo alle elezioni, senza Fratelli d’Italia. Che ora non potrà più imporre una sua presunta superiorità elettorale, frenata nelle vicine elezioni friulane.
Forse è per questo che altri, sempre a urne chiuse, hanno annusato l’aria, chiedendo sommessamente a Urzì di rivedere la sua eccessiva sicurezza rispetto alla scelta del candidato presidente e all’unità della coalizione nonostante una corda tirata ora al limite sul nome di Gerosa contro Fugatti. E sono due esponenti di primo piano che prendono la parola, il capogruppo a Palazzo Trentini Claudio Cia e il consigliere comunale di Rovereto Marco Zenatti. «L’importante è scegliere il presidente che sia in grado di governare nel migliore modo possibile. Ma una cosa è certa — spiega Cia — che il centrodestra sarà unito e andremo compatti, portando avanti la migliore proposta possibile per la nostra terra». Sui tempi c’è però qualche preoccupazione: «Entro quando verrà fatto non sono un grado di dirlo, non mi compete, ma è evidente che prima riusciamo a condividerlo, prima potremo iniziare a lavorare per definire insieme i temi del programma elettorale per il prossimo governo provinciale. Questo sì interessa ai cittadini».
Prima è meglio è, quindi. Per Cia ma anche per Zenatti, che desume la necessità di «fare presto» dagli incontri con i cittadini: «La prima loro preoccupazione è che il centrodestra sia unito», e per unirlo è fondamentale che il candidato sia uno, deciso tutti assieme. «La coalizione è sacra — insiste il consigliere comunale — e non è nemmeno ipotizzabile non comporre tutto il centrodestra attorno a un candidato presidente. Ma allo stesso tempo c’è il fattore tempo da considerare, perché dall’altra parte un nome su cui puntare lo hanno già fatto. Ora tocca a noi, e dobbiamo farlo presto».