città
giovedì 6 Aprile, 2023
Continuano le aperture nei fine settimana della Cappella di Sant’Adalberto, nel Parco di Gocciadoro, grazie all’impegno dell’associazione A chiese aperte, che da due anni si prende cura del sito.
La Cappella è sempre visitabile gratuitamente il venerdì pomeriggio dalle 13.30 alle 19, il sabato, la domenica e i giorni festivi dalle 9.30 alle 19. In occasione della Pasquetta, l’apertura sarà garantita anche il prossimo lunedì 10 aprile dalle 9.30 alle 19.
L’associazione permette la valorizzazione del sito, recentemente ristrutturato da parte dell’Amministrazione comunale, grazie al patto di collaborazione A chiese aperte: nella città del Concilio, un ponte sospeso tra cultura e spiritualità, il quale, scaduto nel mese di febbraio e forte del grande successo ottenuto, è ora in fase di rinnovo.
La storia della Cappella risale a Pietro Pietro Bernardelli (1803-1868), colto avvocato trentino e deputato al parlamento di Vienna, che ereditò l’intero podere e il parco dal padre. Qui decise di collocare la struttura, che venne edificata solo nel 1872 a quattro anni dalla sua morte, per commemorare l’amatissimo nipote Adalberto, morto appena sedicenne.
Per la pala d’altare fu ingaggiato uno dei pittori più famosi dell’epoca, Eugenio Prati. Interamente rivestito in pietra, l’edificio presenta una pianta ottagonale con abside poligonale e protiro a colonne binate. Dalle coperture, in lastre di porfido, svetta una lanterna dotata di campana. Il frontone è profilato da archetti ciechi, mentre i lati del corpo principale terminano in una galleria ad arcatelle, secondo gli stilemi dell’architettura romanica, attentamente studiati a Trento durante i restauri condotti alla fabbrica del duomo, cui la cappella di Gocciadoro è chiaramente ispirata.