Bambini
mercoledì 26 Aprile, 2023
di Carlo Martinelli
Sinnos è una casa editrice specializzata in libri per bambine e bambini e in letteratura giovanile. Dal 1990, anno di nascita, il suo progetto si è modificato ma quello che ancora oggi Sinnos vuole fare, è raccontare, con testi e illustrazioni di qualità, che conoscenza e condivisione sono strumenti magnifici per attraversare la vita. Il loro programma parla non solo di libri, dunque, ma della vita stessa, vissuta dalla parte giusta. Perché sapersi mettere nei panni degli altri, saper scegliere, immaginare, ribellarsi alle ingiustizie, partecipare, ci fa crescere vaccinati contro l’ignoranza e l’infelicità. Ecco così storie d’amore e di avventura, di amicizia e ribellione, di scoperta e trasgressione. Storie che raccontano anche la cittadinanza, la legalità intesa come regole condivise e nessuno da escludere, l’ambiente, l’impegno, la parità di genere, il rispetto di sé, degli altri e del mondo che abitiamo.
Oggi sono due i titoli che vogliamo segnalare ai nostri piccoli grandi lettori.
Il primo è Naufraghi e naufragi di Anna Vivarelli con le illustrazioni a colori di Amedeo Macaluso (176 pagine, € 14, a partire da 10 anni). Una scrittrice premiatissima, racconta le storie di dieci naufragi noti e meno noti, con protagonisti navigatori, aviatori, soldati e marinai semplici. Dieci storie in cui il fallimento e il disastro seguito al naufragio, alla perdita della nave, si trasformano in imprese eroiche ed epiche di resistenza, caparbietà, cocciutaggine. Dieci storie in cui non ci si perde d’animo anche se si è perso tutto e in cui, avventurosamente, con ardimento e intelligenza, si ritrova la strada per tornare in porti sicuri. Almeno un paio dei naufragi raccontati sono stati il motore di grandi romanzi: Moby Dick e Robinson Crusoe, ma tutti mostrano quella curiosità del genere umano verso l’inesplorato, l’ignoto e il desiderio di misurarsi con la natura e conoscere il mondo. C’è spazio anche per un naufragio dal cielo, quello dell’autore de Il piccolo principe e per uno nella giungla, quello del giapponese Hiroo Onoda, uno di quei soldati «fantasma» per i quali la Seconda guerra mondiale non finì il 5 agosto del 1945. Per finire con una storia recente, quella di Steven Callahan, che ha raccontato la sua storia in Alla deriva. 76 giorni di naufragio nell’Atlantico. E non ha smesso di navigare, nonostante la terribile esperienza: «in mare capisco la mia insignificanza, l’insignificanza di tutti gli uomini, è una sensazione meravigliosa sentirsi così umili».
Con La strada mi chiama di Francesca Bonafini (176 pagine, € 14, finalista Premio Andersen 2023 nella categoria Miglior libro oltre i 12 anni) siamo invece sulla terraferma. Estate del 1976, Toronto, Canada: quattro tredicenni si incontravano ogni pomeriggio per giocare a hockey nelle strade del quartiere di East York. Parlavano talvolta di un misterioso tesoro da portare alla luce. I loro nomi erano Leonardo, Dimitrios, Oliver, Yves. Quattro storie si intrecciano in un’unica vicenda per raccontare aspirazioni e desideri, delusioni e scoperte improvvise, partite di hockey, cucina greca e tanta, tanta musica, da ascoltare ad altissimo volume. Il personaggio di Yves è infatti liberamente tratto da quello del direttore d’orchestra francocanadese Ives Abel. La musica classica, l’opera, sono la colonna sonora del libro, dove Francesca Bonafini affronta un tema legato alla crescita: le scelte, le paure, le incertezze, le aspettative nostre e degli altri, su tutto quello che saremo. Il tutto quando non c’erano cellulari e quando lo stare fuori a giocare o il parlare per ore di argomenti filosofici, di amore e di speranza era normale. Così come inventarsi una mappa del tesoro e andarlo a cercare…