L'incontro
giovedì 20 Aprile, 2023
di Donatello Baldo
Dal giorno della tragedia a Caldes il ministro all’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha mantenuto un profilo alquanto basso, senza lasciarsi andare a commenti, né in un senso né in un altro, senza mai lasciar intendere quale fosse davvero la posizione del ministero su tutta la vicenda degli orsi in Trentino. In qualche modo continua su questa linea, spiegando che il suo ministero si affida a Ispra, l’istituto che si occupa per lo stesso ministero della protezione dell’ambiente e anche della fauna selvatica. Ispra ha detto che l’orsa che ha aggredito mortalmente Andrea Papi va abbattuta, e Pichetto Fratin lo ribadisce, precisando però anche il suo punto di vista: «C’è un dibattito su cosa sia giusto o non giusto fare, se vale di più la vita dell’uomo o dell’animale. Ma il diritto inviolabile è per la vita dell’uomo», ha affermato ieri intervistato a «Mattino Cinque», trasmissione televisiva dell’ammiraglia Mediaset.
Il tavolo tecnico
Il ministro ricorda poi di aver convocato un tavolo tecnico sul tema. «Non tanto su JJ4, ma per affrontare complessivamente l’eventuale eccedenza di numero degli esemplari». Al tavolo, convocato per domani a mezzogiorno a Roma, parteciperanno lo stesso Pichetto Fratin con i vertici del Comando unità forestali dei Carabinieri, il governatore Fugatti accompagnato dal capo del Dipartimento Foreste e Fauna Raffaele De Col, dal governatore altoatesino Arno Kompatscher e, per i comuni trentini, dal presidente del Cal Paride Gianmoena. «Chiaro che qui si sta ponendo un problema che dura da anni — afferma il ministro — che è dovuto a una scelta dell’uomo, alla decisione di ripopolare forzatamente una specie di orsi proveniente dalla Slovenia, che non è quella abruzzese dove la convivenza è più facile». Poi il ministro osserva che dopo la tragedia di Caldes si è aperto un dibattito: «Sulla gestione degli orsi, sui collari, facile… Ho sentito tante opinioni». E una che evidentemente lo ha colpito: «Che in inverno l’orso perde peso e perde il collare, anche se non ci sono più un inverno vero. Collari che poi devono essere rimpiazzati».
JJ4 va abbattuta
Il ministro torna poi sulla sorte dell’orsa che ha ucciso Andrea Papi. «Di questo si occupa la magistratura, e da parte mia posso dire solo che ogni mia valutazione si basa su quanto affermato da Ispra. Istituto che sull’abbattimento dell’esemplare ha espresso parere favorevole». E aggiunge: «In questo momento le condizioni sono queste, ma in merito a ciò che si è verificato negli anni scorsi ci sono anche pronunce del Consiglio di Stato», quelle che ne hanno sospeso l’abbattimento a seguito dei ricorso delle associazioni animaliste, permettendone solo la cattura e la captivazione permanente.
Spray anti-orso, passi in avanti
Il tavolo tecnico affronterà dunque la richiesta dalle Provincia di Trento, ma da fonti vicine al ministero si apprende che un altro tema sarà posto sul tavolo, quello della messa a disposizione dello spray anti-orso, capace di «sparare» il gas urticante a una distanza di 12 metri. Un’arma a tutti gli effetti, e si dovrà quindi decidere a chi verrà fornita, se soltanto alle guardie forestali in possesso del porto d’armi o anche ai custodi forestali o, al limite, a qualsiasi maggiorenne che si addentra nei boschi in cui si aggirano gli orsi. Si apprende che a riguardi ci sono già state alcune interlocuzioni tra il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin e il ministro agli Interni Matteo Piantedosi.
L’interrogazione del Pd
A livello romano, sulla vicenda dell’orso, interviene anche la deputata dem Sara Ferrari con un’interrogazione inoltrata al ministro dell’Ambiente. «Occorrerebbe chiarire quali siano state le interlocuzioni tra la provincia autonoma di Trento ed Ispra finalizzate ad affrontare la problematica in oggetto».
il caso
di Redazione
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