L'intervista

giovedì 20 Aprile, 2023

Ianeselli: «Reintrodurre l’orso? Forse è stato un errore»

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Il sindaco di Trento: «Ora Fugatti ha capito che le critiche a Ugo Rossi e a Dallapiccola erano ingenerose». E sul silenzio del centrosinistra: «Giusto non strumentalizzare la vicenda»

«Ho saputo della morte di Andrea Papi nell’istante in cui ricoveravano in ospedale mio padre, per un problema che poi per fortuna si è risolto. La mia testa — spiega il sindaco di Trento Franco Ianeselli — era comprensibilmente rivolta ad altro. Ma la sensazione che quella fosse una tragedia enorme, capace di segnare un prima e un dopo l’ho avvertita in modo molto chiaro».

Un prima e un dopo sulla presenza degli orsi in Trentino?
«Sì, anche se non sarebbe giusto dimenticare il dolore di quella famiglia per buttarsi immediatamente nella polemica politica. Se ciascuno di noi prova a immedesimarsi in quel dolore sente un senso di smarrimento fortissimo».

Lei era al funerale del giovane runner, nella delegazione dei sindaci dell’intera provincia.
«C’era tantissima gente, sono rimasto fuori dalla chiesa e ho visto negli occhi della comunità di Caldes l’impegno di non lasciare sola quella famiglia. Il problema è che molti, passata la tragedia, si concentrano solo sull’orso, dimenticando che una persona è morta a causa sua».

A chi si sta riferendo?
«Io sono il sindaco di una città di fondovalle, seppur Trento sia una città verticale che ha in sé anche la montagna e il bosco, tra cui il Bondone dove è data per certa la presenza del plantigrado. Ma a differenza dei paesi di valle, sento anche qui una certa distanza. E immagino come sia ancor più distante da quanto è accaduto chi abita in pianura, nelle città più grandi, al di fuori del Trentino. Ovviamente mi riferisco anche a Selvaggia Lucarelli, a Alessandro Gassman, o ai tanti commenti apparsi sul web, nelle chat. Considerazioni che diventano virali, che vengono condivise e spostano l’attenzione dalla morte di un uomo alla vita di un orso».

Quelli che dicono «il bosco è degli orsi», o che in qualche modo accusano chi va nei boschi di «andarsela a cercare»?
«Certo, quelli che non hanno capito nulla di cosa significhi vivere in montagna. Che poi se vogliamo il futuro della montagna dobbiamo pensarla vivibile, praticabile anche da chi fa sport, da chi scopre i suoi boschi. Altrimenti diventa solo una Disneyland finta e fatta solo da alberghi e parchi recintati».

Su questo la pensa come il governatore Fugatti.
«Ma c’è modo e modo. Premetto che condivido che si debba essere tutti uniti nella difesa del Trentino, e sarà mio compito spiegare ai miei colleghi sindaci di pianura che qui il bosco è nel nostro giardino di casa, ma il modo in cui si comunica è importante. Insomma, non credo sia edificante buttarla in caciara e rispondere alle associazioni animalista “prendeteveli voi gli orsi”. Un’istituzione non ribalta le argomentazioni contro chi la critica, non è proprio il modo. Anche se capisco che queste esternazioni facciano il pieno di like su Facebook».

Fugatti ha però fatto autocritica rispetto a quanto detto e fatto contro le precedenti giunte provinciali quando era all’opposizione. Ha ammesso di aver esagerato contro Rossi e Dallapiccola quando ieri erano loro al posto che occupa lui oggi. Apprezza questa resipiscenza?
«Ha ritenuto di aver detto sciocchezze quando chiedeva le dimissioni dell’ex governatore a seguito della morte di KJ2. Ora che ha responsabilità di governo si è accorto di cosa significhi amministrare questioni complicate come questa. Per questo chi ricopre questi ruoli non può eccedere dalle modalità prettamente istituzionali».

C’è chi pensa che sia una sciocchezza anche quella della richiesta di un ridimensionamento del numero di orsi in Trentino, che non sia una via praticabile e che sia utile solo alla propaganda. Lei cosa pensa?
«Io credo che sia auspicabile un ridimensionamento degli esemplari. Questo non significa mettere in discussione il progetto generale. Ma se mi venisse chiesto un parere personale avrei dei dubbi su Life Ursus».

In che senso?
«Mi chiedo se abbia avuto senso questa iniziativa. Il progetto è evidentemente sfuggito di mano e nutro qualche dubbio sul fatto che sia stata una buona idea fin dall’inizio. La convivenza con l’orso non è mai stata tranquilla, nemmeno quando l’orso era presente naturalmente in Trentino. San Romedio che sulla groppa dell’orso è arrivato fino a Trento era santo, appunto».

Lei era al funerale. Unico esponente del centrosinistra con Michael Rech, ma anche lui in veste di sindaco di Folgaria. Nessuna delegazione politica dell’Alleanza.
«Lo so, è stato fatto notare che il centrosinistra sia stato troppo silenzioso. Io ho partecipato alle esequie da sindaco assieme a tantissimi altri sindaci. Credo però che gli esponenti politici della mia parte abbiano fatto bene a evitare strumentalizzazioni, soprattutto nel giorno del dolore e del lutto. Poi si fa politica, e ora credo che ora qualcosa andrà detto».

Che cosa?
«Dovrà essere messo in grande evidenza quanto hanno fatto Ugo Rossi e il suo assessore Michele Dallapiccola nella scorsa legislatura. Azioni e atti politici che hanno portato a una sentenza della Corte costituzionale che dà potestà al Trentino per quanto riguarda la gestione dei plantigradi. E allo stesso tempo dovrà essere messo in evidenza quanto non è stato fatto in questi ultimi anni della giunta Fugatti sulla stessa gestione degli orsi. Ma sarà fatto nelle sedi opportune».

Dà l’impressione di preferire un approccio di dialogo e non di scontro nel dibattito sull’orso tra maggioranza e minoranza. È così?
«Prendo atto del fatto che Fugatti ha riconosciuto di aver esagerato nel suo modo di porsi verso Rossi e Dallapiccola. Faccio però notare che gli alleati di Fugatti che siedono a Palazzo Thun insistono su questi metodi, pur con altri argomenti. Nei giorni scorsi un esponente di Fratelli d’Italia ha raccontato che a Trento Nord il Comune stava inquinando l’ambiente solo perché nell’aria aveva sentito odore di bruciato. Qui siamo al limite del procurato allarme. Ma questa pare essere l’idea di opposizione di qualcuno che lavora sulla paura della gente. Imprenditori della paura, atteggiamenti che intossicano la democrazia. Fugatti ora è al governo e non fa più così, ma dove il centrodestra è all’opposizione insiste su questa china, facendo il male delle comunità. Quindi, se posso, ribadisco che sono fiero di far parte di una coalizione che ha preferito non speculare sulla morte di un ragazzo. E avrebbe potuto se, come altri, avesse inseguito l’odore di bruciato o in questo caso di sangue. Purtroppo con questo tipo di azione politica si possono anche vincere le elezioni, ma si tratta di vittorie davvero tristi».