Oltre 2.800 interventi di soccorso, di cui 69 – più di uno ogni 48 ore – di una certa gravità. Quella che si è conclusa domenica è stata, nonostante la poca neve, la vera e propria stagione della ripartenza dopo lo stop dovuto al Covid. E ciò ha portato, oltre al maggior numero di presenze, anche a un lavoro continuo da parte di chi è chiamato ad assicurare la sicurezza sulle piste. Come i carabinieri trentini, presenti su venti comprensori, per un totale di 500 chilometri di piste, della provincia durante tutta la stagione, con dodici mezzi specializzati tra motoslitte e gatti delle nevi.
A chiusura delle attività, è arrivato il primo bilancio: secondo l’Arma, circa il 70% dei sinistri è correlato a cause accidentali (errore o cedimento dello sciatore stesso), mentre la rimanente parte è attribuibile a varie cause tra cui il 15% per la collisione tra sciatori e solo lo 0,3% per impatto contro ostacoli fissi e mobili. E sono proprio queste due situazioni, benché residuali, a originare gli incidenti più gravi, a rischio mortale o con decesso. Risultano invece in calo i furti di sci, con numero definiti «estremamente modesti» rispetto alle presenze giornaliere.
I numeri dei soccorsi
- 2802 interventi di soccorso effettuati nel complessivo;
- 69 soccorsi svolti la cui gravità abbia comportato la collaborazione ed il pronto supporto di una elimedica;
- 1 soccorsi il cui primo intervento garantito dai Carabinieri ha immediatamente consentito la salvezza dello sciatore da morte certa;
- 7586 persone identificate e controllate sulle piste da sci;
- 627 rifugi e baite oggetto di controllo amministrativo o/e di polizia;
- 307 dipendenti stagionali controllati nella loro posizione;
- 214 sciatori contravvenzionato per mancato rispetto regole in piste e circa 600 “ammoniti” per comportamento pericoloso, che in alcuni casi ha generato l’infortunio altrui (la condotta più riscontrata rimane quella dell’eccessiva velocità in relazione a condizioni/situazioni della pista );
- 11 sciatori contravvenzionati per stato d’ebbrezza, allontanati dalle piste e riaccompagnati a fondo valle.
- 9 persone denunciate all’AG per altre violazioni di legge;
- 51 situazioni od ostacoli di pericolo per l’utente segnalati ai gestori e prontamente risolte;
- 52 casi trattati di furto di attrezzatura sciistica;
- 44 manifestazioni sciistiche agonistiche (livello internazionale, nazionale, provinciale e locale) per le quali si è svolto il servizio di sicurezza e/o quello di soccorso;
Gli altri dati
- flusso medio giornaliero di passaggi nella stagione 2022/2023: 260.087.
- infortuni medi giornalieri: 21.
- Di tutti gli infortuni sciistici monitorati sulle piste di competenza, si è constatato che:
- il giorno della settimana ove si è registrato il maggior numero di infortuni è la domenica, seguito dal venerdì (costituiscono, rispettivamente, il primo e l’ultimo giorno della settimana bianca, foga/impreparazione fisica nel pirmo caso, stanchezza muscolare nel secondo); si può inoltre dire che nei fine settimana complessivamente si concentrano oltre la metà degli infortuni della stagione
- l’orario in cui si verificano più infortuni è quello che va dalle 12.00 alle 13.00;
- il totale degli infortuni vede quasi paritario il rapporto tra uomini (1386) e donne (1416);
- la fascia d’età più colpita (oggetto di infortunio), è quella che va da 11 a 20 anni;
- le cause per un 70% dei casi sono accidentali (errore o cedimento della persona stessa), mentre il rimanente 30% sono di diversa natura, tra cui sicuramente rientrano quelle che determinano le conseguenze solitamente più gravi (collisione tra due sciatori, circa il 15% dei casi, e impatto con ostacoli fissi e mobili, pari allo 0,3% circa);
- la parte del corpo più esposta è il ginocchio, seguita poi, per numero di casi, dalla spalla, dal polso, e dal cranio;
- permane un significativo dato (circa 125) di casi di malore in pista sofferti da sciatori over 60.
- In termini percentuali, la pratica dello snowboard presenta un indice di rischio di infortunio tre volte superiore rispetto all’uso dei normali sci.
Gli interventi più rilevanti
- Nel comprensorio dello Ski Center Letamar/Pampeago, il 20 dicembre si è staccata una valanga in prossimità di una pista di collegamento, che veniva prontamente chiusa fino a ripristino delle condizioni di sicurezza da parte dei militari sciatori.
- Sono stati 163 i piccoli sciatori persi dai genitori e ritrovati dai Carabinieri in servizio sulle piste. Proprio a inizio anno, I Carabinieri di Canazei erano intervenuti presso il rifugio di San Becè ove era stata segnalata la presenza di un ragazzino straniero (svizzero) che si era perso e non era in grado di fornire indicazioni circa l’alloggiamento dei propri genitori. I militari, sono risaliti al posto di lavoro del padre in Germania e da lì recuperato il recapito del genitore, che oramai rientrato nella zona di soggiorno nel bellunese nella speranza di ritrovare il figlio.
- Il 28 gennario a Canazei, Comprensorio Belvedere, un settantenne turista olandese è stato accompagnato a valle dai militari sciatori, con ausilio di toboga, in quanto a causa dell’abuso di bevande alcoliche non riusciva a scendere da solo, ed era un pericolo anche per gli altri sciatori. Ovviamente è stato sanzionato.
- Il 20 febbraio a Folgaria, lungo la pista Pra Grant, i Carabinieri hanno soccorso uno sfortunato sciatore di sessantaquattro anni che a seguito di una distrazione è finito fuori pista, scivolando in un dirupo per oltre venti metri. Il malcapitato, prontamente soccorso dai Militari, dopo la messa in sicurezza e le prime cure del caso, è stato trasportato dall’elisoccorso presso l’Ospedale Santa Chiara di Trento. Multato uno sciatore di origine polacca che, non curante dell’elicottero in decollo e del nastro che delimitava la zona di intervento, continuava la discesa zigzagando tra i soccorritori, impegnati nelle attività
- In Val di Sole, a inizio marzo, i Carabinieri di Mezzana in collaborazione con quelli di Vermiglio, all’esito di una speditiva indagine hanno individuato gli autori di vari furti di sci commessi nell’arco di sole 24 ore. I carabinieri fermavano i due responsabili prima che questi lasciassero il Trentino al termine della loro vacanza, recuperando tutta la refurtiva.