politica

sabato 22 Aprile, 2023

La coalizione difende Valduga: «Ma ora cambi la comunicazione»

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Tra quelli più vicini al sindaco si parla di «coincidenze»: «Fatti del 2016 emersi nel 2020 prima della Comunali e tornati ora prima delle Provinciali»

Ieri, nella sede del Pd, era già convocata una riunione della coalizione sulle modalità di comunicazione dell’Alleanza democratica autonomista. In mattinata, sul gruppo WhatsApp delle delegazioni del centrosinistra, un messaggi del candidato presidente. La foto del comunicato stampa della Corte dei Conti sul nuovo fascicolo aperto contro di lui e una sola frase: «In via preliminare credo sia opportuno che nella riunione odierna si parli di questo».
Sorpresa per la nuova citazione
Prima di entrare, Valduga ha rilasciato una breve dichiarazione: «Mi sorprende il fatto di essere citato in giudizio per una questione per la quale sto già aspettando la sentenza di appello, di cui ancora non è stata fissata la data, e in cui credo possa essere riconosciuta la mia correttezza». Il sindaco di Rovereto evita ogni polemica, anche sul timing di queste accuse, a ridosso di una campagna elettorale che lo vede candidato alla presidenza della Provincia: «Non voglio essere trascinato in questa polemica, ma vorrei continuare a credere nella possibilità di poter evitare risse tra politica e magistratura». Il suo entourage, però, non nega che lo stupore sia anche sulle coincidenze: «Si tratta di un fatto risalente al 2016, portato a galla dalla Procura della Corte dei Conti nel 2020 a ridosso della elezioni comunali. E ora una nuova citazione a giudizio sullo stesso tema ancora a ridosso delle elezioni, questa volta le provinciali. Forse — si mormora tra quelli più vicini al sindaco — non si voleva aspettare la sentenza di secondo grado di possibile assoluzione e si è voluto mettere altra carne al fuoco». Parole che Valduga non dice: «Non è mio costume fare polemiche di questo tipo». Ma alla luce di questa nuova citazione la sua candidatura potrebbe essere messa in dubbio? «Tecnicamente no, politicamente deciderà la coalizione», ha affermato ieri Valduga prima di salire le scale e raggiungere la stanza dove tutte le forze dell’alleanza lo stavano aspettando.
«Valutate voi se devo lasciare»
Valduga, davanti alle delegazioni dell’Alleanza, avrebbe ricostruito tutta la vicenda, spiegando le proprie ragioni, convinto di aver agito correttamente e altrettanto convinto che nel secondo grado la sua correttezza sarà riconosciuta. Passando poi la palla alle forze politiche, chiedendo a loro di valutare: «Io non voglio essere di imbarazzo e senza infingimenti dite pure quello che pensate. Se il tema è insormontabile sappiate che io non sono un moloc inamovibile», lasciando aperta la possibilità di un passo indietro».
Avanti, ma comunicazione diversa
Secondo alcune indiscrezioni che raccontano il dibattito interno alla coalizione, il segretario dem Alessadro Dal Ri avrebbe subito riconfermato fiducia al candidato, mentre l’avvocato Fabio Valcanover di +Europa avrebbe affrontato la questione tecnica. Il tema politico è stato toccato da Paolo Piccoli di Campobase — «ora però qualcosa dobbiamo dire» — e da Mario Raffaelli di Azione: «Dobbiamo essere consapevoli di cosa potranno dire in campagna elettorale. Prepariamoci». E diretto a Valduga, l’esponente di Azione avrebbe detto: «Non è possibile non dire nulla su questo, non si può stare zitti. Non puoi stare zitto anche su questo». E sulla stessa onda, sempre rivolto a Valduga, anche Michele Dallapiccola di Casa Autonomia, che al candidato avrebbe chiesto ufficialmente di «cambiare metodo»: «Non c’è partita se questa faccenda non la affronti tu personalmente. Per poi rimanere al centro della scena e con argomenti spostare l’attenzione sui temi».
Donatella Conzatti (Italia viva), sempre secondo le ricostruzioni, avrebbe espresso «preoccupazione»: «Sarebbe stato peggio fosse arrivata una eventuale condanna in secondo grado», spiegando che questa nuova citazione non dovrebbe cambiare nulla sul piano politico. «Ma va data una risposta politica, dicendo che anche il centrodestra ha partite aperte davanti alla Corte dei Conti». L’ex senatrice di Italia Viva sottolinea che la «battaglia da fare è sul piano politico», e che «se continuiamo a stare zitti su tutto sono preoccupata».
Il comunicato ufficiale
«La contestazione della Procura della Corte dei Conti che in queste ore ha riguardato Francesco Valduga — si legge nella nota diramata alla fine della riunione — non aggiunge nulla di nuovo alle pregresse valutazioni che avevano portato l’Alleanza Democratica Autonomista a scegliere la sua persona, che dopo aver rinnovato la fiducia al proprio candidato presidente ha proseguito il lavoro di confronto tra le forze politiche in vista delle prossime iniziative». La fiducia al candidato c’è stata subito e da parte di tutti, è vero, ma non è stata una formalità. E al posto delle iniziative future, dopo la discussione sulla notizia della citazione della magistratura contabile, si è invece affrontato il punto all’ordine del giorno per cui era convocata la riunione. Quello della comunicazione che, per tutti, deve ora cambiare.