La rivista

mercoledì 26 Aprile, 2023

Andersen, una rivista di fiabe e sogni

di

Ogni numero della rivista propone rubriche di segnalazione delle più interessanti novità editoriali per ragazzi, storie, percorsi e nuove tendenze della letteratura, dell’illustrazione e della cultura per l’infanzia
La rivista Andersen

L’invito alle lettrici e ai lettori, di qualunque età siano, oggi è quello di salire su una Giostra un po’ particolare. In compagnia non di un libro, come solitamente accade, ma di una rivista. Un mensile che è nato nel 1982 e che lo scorso marzo ha festeggiato l’uscita del numero 400. Un traguardo notevole per «Andersen», il più noto e diffuso mensile italiano di informazione sui libri per bambini e ragazzi, la scuola e le politiche di promozione culturale dell’infanzia. Una rivista che negli anni è diventata punto di riferimento e di confronto per insegnanti, bibliotecari, educatori, scrittori, illustratori, editori.
Ogni numero della rivista propone, oltre alle molte rubriche di segnalazione delle più interessanti novità editoriali per ragazzi, storie, percorsi e nuove tendenze della letteratura, dell’illustrazione e della cultura per l’infanzia. Il taglio è giornalistico, non certo solo da addetti ai lavori, e questo è un merito indiscutibile della rivista. E come trascurare l’organizzazione e la promozione del Premio Andersen, il più importante premio italiano assegnato ogni anno ai libri per ragazzi e ai loro autori, illustratori, editori e alle più interessanti realtà che promuovono la lettura e la cultura per l’infanzia. Undici le categorie: ci piace indicare quella del «miglior libro mai premiato». Quest’anno il riconoscimento è andato a «Biancaneve» dei fratelli Grimm nella traduzione di Bruno Berni e con le illustrazioni di Nancy Ekholm Burkert (Camelozampa), «A letto bambini!» di Sylvia Plath, traduzione di Bianca Pitzorno (Mondadori) e «L’uovo più bello» di Helme Heine, traduzione di Giulio Lughi (Città Nuova).
Altro, decisivo motivo per conoscere «Andersen»: è una rivista indipendente – lontana dai gruppi editoriali più potenti – e sostiene le proprie attività esclusivamente grazie alla fiducia accordata nel tempo da abbonati e inserzionisti. «Per noi – dice il direttore, Barbara Schiaffino – ciò è garanzia di obiettività e libertà di giudizio e si traduce in autorevolezza e serietà». La sede è a Genova, negli Feguagiskia’studios, fondati dal padre di Barbara, Gualtiero Schiaffino, vulcanico e geniale pubblicitario, umorista, scrittore, organizzatore culturale, scomparso nel 2007, il giorno di Natale. Tra le mille iniziative che lo hanno visto protagonista, spicca, nel 1993, la fondazione della Federazione Italiana Giuoco Ciclo-Tappo.
Altra curiosità, figlia dello spirito libero che era Gualtiero Skiaffino (così si firmava) e di cui la figlia Barbara ha raccolto con orgoglio e competenza il testimone, è il logo di «Andersen»: il personaggio con i tre ciuffi, ideato appunto da Gualtiero Schiaffino, mai visibile in volto in quanto espressione dell’infanzia tutta – di fronte all’incanto e alla scoperta delle storie e della lettura – e non di un singolo bambino o di una singola bambina. A proposito: ogni mese l’illustrazione di copertina – e siamo arrivati alla bella cifra di 401 – è affidata ad un diverso illustratore, che è libero di scegliere il soggetto rispettando sempre un piccolo gioco: la presenza del personaggio con i tre ciuffi, lo stesso che compare appunto nel logo.
«Andersen» dedica periodicamente alcuni dei suoi numeri all’approfondimento di temi, personaggi, suggestioni legate all’immaginario per l’infanzia. Numeri monografici assai ricercati: ricordarne qui alcuni è anche ripercorrere i percorsi stessi della letteratura per l’infanzia. Così il numero 250 fu dedicato ad un dossier su libri, calcio e sport: “Palla al centro” il titolo. Poi i monografici per Gianni Rodari, Emilio Salgari, il Tarzan di E. R. Burroughs, Roberto Denti, Alice, Roald Dahl, Don Milani, Gianni Rodari, Mario Lodi.
Sì, il piccolo Andersen è cresciuto bene.