politica

giovedì 27 Aprile, 2023

Quinta commissione, aperto l’iter del disegno di legge Bisesti sulle carriere dei docenti

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Verranno istituite due nuove cariche nel percorso per insegnanti: quella di docente esperto e quella di ricercatore. Il costo totale della riforma è di 10 milioni di euro

Oggi in Quinta commissione l’assessore all’istruzione Bisesti ha presentato la proposta affermando che il disegno di legge ha richiesto un lavoro lungo e articolato partendo dalla necessità di dover investire sugli insegnanti, proprio per l’importanza del loro ruolo. «L’Italia non è una situazione di eccellenza nella scuola, anche a causa degli stipendi che non sono all’altezza dei Paesi europei più evoluti. Il lavoro, coordinato dalla Sovrintendente scolastica, ha portato a una proposta di riforma che porta nella scuola il concetto del merito, il riconoscimento del valore anche per rendere più attraente la professione dell’insegnante. Si tratta di una proposta che aggiunge e che non toglie nulla a nessuno e apre possibilità di carriera al 40% dei nostri docenti» ha spigato Bisesti.

Le finalità sono quelle di valorizzare gli insegnanti più creativi e con i migliori risultati didattici; favorire la collaborazione tra docenti per creare una comunità professionale; di promuovere la formazione continua e il miglioramento attraverso le buone pratiche. Nel concreto, il ddl prevede la creazione di docenti esperti, ricercatori e delegati all’organizzazione. Questi ultimi esistono già oggi e oggi sono nominati fiduciariamente dai dirigenti, con la riforma dovranno avere i requisiti e potranno avere una delega di tre anni. Il costo totale della riforma, ha ricordato l’assessore, è previsto in 10 milioni di euro.

La Sovrintendente ha ricordato che «questa riforma riguarderà il 40% dei docenti che avranno il compito di accompagnare gli altri colleghi in un percorso di crescita. Per questo -ha aggiunto- è fondamentale la collaborazione che oggi non sempre c’è. I docenti esperti e ricercatori, in sintesi, avranno compiti e responsabilità precise per il miglioramento della scuola. La formazione c’è già – ha continuato Viviana Sbardella – ma non è omogenea per tutti gli insegnanti e ha inoltre ricordato che nella maggior parte dei sistemi scolastici europei c’è un sistema di carriera o di valutazione». Bisesti ha affermato che i docenti, che dovranno essere già a tempo determinato, saranno liberi di scegliere o meno la strada della carriera, di aspirare quindi, attraverso il concorso, al ruolo di docente esperto, ricercatore o ad accedere all’incarico di coordinatore.