Gli appuntamenti
lunedì 1 Maggio, 2023
di Maddalena Rosatti
Praticare l’alpinismo significa anche decidere di affrontare situazioni potenzialmente molto rischiose, che possono mettere a rischio anche la propria vita; può cambiare la prospettiva nel momento in cui ci sono dei figli? Le considerazioni sono diverse per un uomo e per un padre rispetto a una donna e a una madre?
A questi e ad altri interrogativi proverà a rispondere l’edizione numero 71 del Trento Film Festival.
Per chi fosse stuzzicato dal tema, per chi si sentisse coinvolto, per chi si fosse già confrontato con questo tipo di domande come genitore alpinista o come figlio o figlia di alpinisti, quella di martedì 2 maggio è la data da segnare in agenda.
A Trento, infatti, arriverà Eliza Kubarska (nella foto), classe 1978, documentarista, produttrice e alpinista polacca. Kubarska si è laureata all’Accademia di belle arti con una specializzazione in scultura e arte visiva, ha prodotto e diretto cortometraggi, film e documentari selezionati e premiati in festival nazionali e internazionali.
Sarà protagonista, assieme ad altri relatori, di due dei tre appuntamenti che al festival verranno dedicati ad affrontare il tema all’alpinismo da una prospettiva forse meno immediata, ma sicuramente molto interessante, quella delle differenze di genere nel mondo della montagna e del rapporto tra alpinismo e genitorialità.
Il programma
Si comincia alle 15.15 nella sala 3 del Multisala Modena con la proiezione del suo documentario, che lei stessa presenterà, dal titolo K2 – Touching the Sky (Polonia, 2015, 72’). La regista, vincitrice del Grand Prix 2023 dell’International Alliance for Mountain Film, decide con questa pellicola, di trattare il complesso tema del rapporto tra l’essere padri e madri e il rischio che l’alpinismo porta ogni giorno con sé. Lo fa invitando un gruppo di persone accomunate dall’aver perso un genitore a causa della montagna: si tratta dei figli di tredici alpinisti che morirono nell’estate del 1986 sul K2. Il film è stato vincitore della Genziana d’Oro al 64esimo Trento Film Festival.
Il secondo appuntamento della giornata è invece presso l’aula Kessler del Dipartimento di sociologia e ricerca sociale alle 17.30 per un convegno tutto al femminile moderato da Alessia Tuselli dal titolo Alpiniste, genitorialità e rischio: oltre a Kubarska, parteciperanno anche Linda Cottino (giornalista e storica dell’alpinismo), Riccarda de Eccher (artista e alpinista), Elena Goatelli (regista), Ingrid Runggaldier (storica dell’alpinismo femminile), Antonella Giacomini (esploratrice e scrittrice), con interviste a Sara Avoscan, Palma Baldo, Silvia Metzeltin, Federica Mingolla e Anna Torretta. Una chiacchierata che vuole partire da una lettura di genere dello spazio sportivo sottolineando dimensioni asimmetriche e discriminatorie verso le donne presenti nel mondo dello sport (soprattutto in discipline e/o contesti sportivi percepiti e considerati come maggiormente «maschili») per arrivare a una riflessione collettiva sulla genitorialità e il rischio dell’alpinismo e su come è stata percepita negli anni, nell’ambito sociale e culturale, la figura di madre e alpinista rispetto a quella del padre.
Terzo e ultimo appuntamento dedicato all’argomento è poi la serata dal titolo Attrazione fatale. Genitori alpinisti tra limiti e sfide, prevista presso il Big Void al Muse dove ritroviamo Eliza Kubarska, questa volta affiancata da Max Lowe (autore del film Torn), le alpiniste Antonella Giacomini e Palma Baldo, l’alpinista Thomas Huber e la prorettrice alle Politiche di equità e diversità dell’Università di Trento Barbara Poggio. La riflessione verterà sul ruolo delle donne e degli uomini nel mondo della montagna e dell’alpinismo cercando di dare un nuovo significato ad avventura ed eroismo, ed aprire nuove vie di emancipazione ed uguaglianza partendo dal linguaggio e dallo scambio di idee.
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