Paura in centro

venerdì 5 Maggio, 2023

Minaccia i passanti col martello

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Prima si è accanito contro i bidoni della spazzatura, poi sulle vetture. Accusato di danneggiamenti aggravati

La situazione è diventata drammatica quando l’uomo è riuscito ad impadronirsi di un martello, con il quale si è messo a minacciare i passanti. Lì si è davvero temuto il peggio. Meno male che alcuni dei residenti scesi in strada hanno avuto il coraggio di bloccarlo e renderlo innocuo fino all’arrivo dei carabinieri, approfittando anche dell’evidente stato di poca lucidità dell’aggressore. È stato questo l’epilogo del tardo pomeriggio di mercoledì in via Segantini, angolo tradizionalmente tranquillo della città ma che da qualche mese è diventato il ritrovo di balordi incontrollabili.

Il giardino Tamanini è infatti il ritrovo abituale di personaggi davvero poco raccomandabili, probabilmente c’entra anche lo spaccio di droga, di sicuro l’alcolismo la fa da padrone. Ne sono testimonianza le decine di bottiglie di birra vuote che si trovano nel parchetto, per il quale da tempo i residenti chiedono un intervento di sistemazione, se non altro per renderlo di nuovo frequentabile dalle famiglie in grado di fare da deterrente ad altre sgradite presenze. Invece i giochi per bambini sono rotti da tempo e l’incuria regna sovrana.

Si diceva, dunque, inevitabile che la situazione degenerasse come è successo mercoledì nel tardo pomeriggio. Il tutto è cominciato intorno alle 18 con una lite furibonda scoppiata proprio nel parchetto fra due giovani dello stesso notorio gruppo di extracomunitari che si incrocia spesso per la città. Non si conosce l’origine del diverbio, ma è chiaro che si stavano picchiando alla grande. A un certo punto, uno dei due si stacca e si allontana su via Segantini, cercando di attaccare zizzania con i passanti e buttando in giro i bidoni della spazzatura.

Dalle testimonianze, pare che l’uomo non fosse particolarmente lucido e che avesse difficoltà a camminare. La sua rabbia, alla fine, l’ha sfogata sulle auto in sosta, accanendosi sugli specchietti retrovisori, mandandoli in frantumi. A quel punto sono scesi dalle abitazioni anche i proprietari della auto danneggiate (un furgone, una Mercedes e un’altra vettura), per verificare i danni. È stato in quel momento che il giovane straniero si è impossessato del martello raccolto nel furgone da una cassetta di attrezzi. E roteandolo in aria ha cominciato a minacciare chi gli stava attorno. Pare però che le sue condizioni fisiche non fossero molto reattive, quindi è stato bloccato e reso innocuo. Sul posto nel frattempo sono arrivati i carabinieri e, a stretto giro, anche l’ambulanza per verificare le condizioni del protagonista del movimentato pomeriggio, identificato poi come un quarantenne nord africano. L’uomo è stato portato poi in ospedale per verificarne le condizioni di salute e infine denunciato per danneggiamento aggravato.

Purtroppo i fatti accaduti l’altro giorno non sono isolati. Solo poche settimane fa un altro personaggio già noto per le sue intemperanze aveva sfondato, lanciandosi contro a corpo morto, la vetrina del Dado in borgo Santa Caterina dopo aver passato il pomeriggio ad importunare i passanti in centro storico. Altre segnalazioni di frequenti liti e risse arrivano dalle sponde del Leno, diventate zona ben note di spaccio e consumo pesante di alcolici. In alcuni punti della città si è riusciti a migliorare la situazione grazie alla presenza di telecamere (in vicolo Parolari) o all’Urban center con una presenza più marcata di forze dell’ordine (carabinieri, polizia e polizia locale negli ultimi tempi hanno intensificato i controlli), ma è chiaro che alcuni spazi della città rimangano meno coperti.

A battersi da anni per parco Tamanini è Ciro D’Antuono, ex consigliere comunale, il quale aveva anche suggerito una soluzione, praticata in altri giardini, cioè quella della recinzione. «Al Brione lo hanno fatto – spiega – invece qui viene lasciato al degrado. In questo modo la gente non ci va, i bambini non ci possono giocare e quindi viene a mancare anche il controllo dato proprio dalla frequentazione. La situazione è diventata sempre più grave, i soggetti che girano sono sempre gli stessi che probabilmente si spostano da altre zone della città, ma non è possibile vivere con la paura di uscire da casa propria per andare a fare due passi».