Il punto

lunedì 8 Maggio, 2023

M62, le indagini continuano. Per gli animalisti rimane l’ipotesi bracconaggio

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La replica di Fugatti: «Denunce e minacce dimostrano che ho avuto coraggio». Cia (FdI): «In passato gestione ideologica, lupi e orsi sono diventati padroni del territorio»
M62 a Campodenno

Morte di M62: indizi solidi parlano di un aggressione di un altro orso, ma la questione va risolta al di là di ogni ragionevole dubbio. Si tratta dell’esemplare su cui pendeva un’ordinanza di cattura e abbattimento firmata dal governatore del Trentino perché classificato «problematico», ritrovato morto una settimana fa nei pressi del lago di Molveno. E così la procura ha aperto un fascicolo contro ignoti, ipotizzando il reato di uccisione di animale. L’obiettivo è ordinare ulteriori accertamenti «atti a stabilire l’origine delle ferite» ritrovate sulla carcassa del plantigrado, ritrovato una settimana fa da un gruppo di escursionisti sopra il lago di Molveno, e fugare l’ipotesi dell’azione di bracconaggio, benché l’ipotesi più solida sia quella di una predazione di un altro orso.

Ma il sospetto resiste e ha indotto le associazioni animaliste Oipa, Lav ed Enpa a richiedere l’accesso agli atti degli esami autoptici e ad annunciare denunce nel caso venisse accertato il decesso dell’orso per mano dell’uomo. Insomma le prime ipotesi avanzate dalla forestale, che attribuivano al decesso dell’esemplare allo scontro con un altro orso adulto, non hanno trovato conferma né dai rilievi necroscopici né dagli elementi biologici analizzati sulla carcassa in avanzato stato di decomposizione dell’animale.

Nell’attesa di novità sul fronte della giustizia amministrativa sulle sorti di JJ4, l’orsa che il 5 aprile scorso ha aggredito e ucciso Andrea Papi mentre stava correndo sul monte Peller, anche la politica si infiamma sull’emergenza orsi. «Credo che il numero di minacce che ho ricevuto in queste settimane e le manifestazioni sotto casa siano la risposta a chi mi accusa di non avere coraggio» ha detto il presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, in risposta a chi fuori e dentro la maggioranza di governo lo ha accusato di non avere avuto sufficiente determinazione nella gestione degli orsi a seguito della morte del runner 26enne di Caldes.

«Lupi e orsi sono stati gestiti in modo ideologico in questi anni. E così gli orsi, dai 40-50 previsti ospitabili, si sono moltiplicati arrivando oggi tra i 100-150», ha ribadito Claudio Cia, capogruppo di Fratelli d’Italia intervenendo nella mattinata di ieri, domenica 7 maggio al programma «Mi manda RaiTre», che oggi ha dedicato la puntata al complesso rapporto di convivenza tra uomini e grandi carnivori. «Siamo arrivati a un punto in cui orso e lupo sono diventati padroni del territorio, reintrodotti senza chiedere il permesso», ha aggiunto Cia esprimendo solidarietà al governatore.