grandi opere
martedì 9 Maggio, 2023
di Donatello Baldo
Prima notizia, la variante al Piano urbanistico provinciale (Pup) per «far posto» alla Valdastico a Rovereto non ha passato il vaglio della Terza commissione del Consiglio provinciale, quella di merito sulle opere pubbliche. Seconda notizia, nessun voto favorevole: nemmeno la Lega ha detto «Sì», i due esponenti del Carroccio si sono astenuti. C’era, per la giunta, il vicepresidente Mario Tonina, che ha chiesto al presidente della Commissione Ivano Job di aggiornare il voto alla prossima settimana, per aspettare il parere del Cal, che si attende però da mesi: ma non c’è stato alcun rinvio, Job — ex leghista passato ora a Coraggio Italia — ha posto il punto all’ordine del giorno in votazione, mettendo così in grave difficoltà la maggioranza.
No all’ennesimo rinvio
La discussione in Terza commissione è ripresa ieri dopo il rinvio dello scorso febbraio. Allora mancava un’espressione in merito del Consiglio delle autonomie locali (Cal) e un parere del Ministero delle infrastrutture. A tre mesi di distanza non è arrivato alcun parere e Job ha quindi chiesto ai consiglieri se ritenessero di mettere o meno al voto il parere della Commissione, che non è tenuta ad aspettare. «Le carte in tavola sono chiare — ha affermato il dem Alessio Manica, favorevole ad esprimere subito il parere — la Commissione può assumersi la responsabilità di procedere con il voto», che per il Pd sarà contrario. E anche l’esponente di Europa Verde Lucia Coppola si è detta pronta alla trattazione del punto: «I tempi sono ormai maturi, dopo il quarto rinvio, per il voto in Commissione».
Tonina chiede tempo
Presente ai lavori della Terza commissione il vicepresidente della Provincia Mario Tonina. Che ha informato i consiglieri che l’espressione del parere del Cal è prevista per la prossima settimana, suggerendo di tenere in considerazione quest’informazione. Una richiesta accorata che ha messo in evidenza l’imbarazzo della giunta che, a conti fatti, già prevedeva di non avere i voti necessari. E qui gli animi si sono un po’ scaldati, con Lucia Coppola che ipotizzava una strategia dilatoria per arrivare così alla prossima legislatura: «L’iter per la variante urbanistica — ha quindi ribattuto Tonina — non sarà comunque completato, perché i tempi non ci sono». Si va dunque alla prossima legislatura, in ogni caso. Anche se non è detto che tutto debba ripartire da zero: c’è chi sostiene che una variante al Pup non decada, quindi il parere di ieri della Commissione rimarrebbe agli atti.
Il voto, la giunta va sotto
Job, difendendo la sua posizione, mette al voto la richiesta di rinvio del punto. Favorevoli i due consiglieri leghisti, Denis Paoli e Gianluca Cavada. Alla maggioranza manca però il sostengo di Fratelli d’Italia, infatti Katia Rossato si astiene. Ma in soccorso arriva il voto favorevole di Lorenzo Ossanna del Patt, partito di minoranza che però correrà alle prossime elezioni con il centrodestra. Tre i voti contrari al rinvio, quello del Pd (Manica) e di Europa Verde (Coppola) a cui si aggiunge il voto, che vale doppio in caso di parità, di Ivano Job.
Si vota dunque sul punto all’ordine del giorno, esprimendo il parere sulla delibera della Provincia di variante al Piano urbanistico provinciale che permette il passaggio della Valdastico su Rovereto. E qui è ancor più curioso il risultato. Contrario Pd, Europa Verde e il presidente della Commissione Job. E contrario anche l’esponente autonomista Ossanna: il Patt è infatti contrario all’uscita a Rovereto, che la variante contempla come ipotesi. Lo ha messo per iscritto anche il segretario delle Stelle Alpine Simone Marchiori nel suo patto con Fugatti per l’ingresso nel centrodestra. E Ossanna, forse a malincuore, non ha potuto dare il suo sostegno nel merito alla maggioranza.
Ma il colmo è che nemmeno la maggioranza ha sostenuto se stessa. Katia Rossato si è astenuta: «Non c’è un progetto, non posso esprimermi». E pure i due leghisti non si sono espressi: astenuti anche Paoli e Cavada. «Forse non hanno capito cosa stavano votando», commenta divertito, e felice del risultato, il consigliere del Pd Alessio Manica.
La giustificazione
«I sottoscritti — comunicano in serata gli esponenti del Carroccio — hanno chiesto di spostare la votazione. Peccato che i membri di opposizione e lo stesso presidente della Commissione Job non abbiano acconsentito». E spiegano che «per coerenza e ossequio» verso il Cal di cui non era disponibile il parere, hanno preferito astenersi. «Sul merito della tematica il voto della Lega, come ben si sa, è a favore della Valdastico».
Job sotto accusa
La Lega è fortemente irritata con Job che avrebbe «forzato la mano». Un atteggiamento che viene letto come un tentativo di mettere in difficoltà Maurizio Fugatti, che della Valdastico ha fatto il suo cavallo di battaglia. Azione, sospettano alcuni del Carroccio, che fa il paio con l’astensione di Sandra Matuella nel cda del Centro Santa Chiara nel voto sulla collaborazione per la realizzazione dei concerti estivi a San Vincenzo, anche questi tanto voluti da Fugatti. Al primo non si perdona di preferire Francesca Gerosa come candidata presidente, alla seconda non si perdona il supporto a un altro possibile competitor del governatore uscente, Sergio Divina. Ma su quest’ultimo nome è il commissario leghista Diego Binelli che chiude ogni ipotesi: «So di queste ipotesi da qualche chiacchiera da bar. Ma ricordo che fino a prova contraria Sergio Divina è un uomo della Lega, e che la Lega all’unanimità ha deciso che il candidato presidente è uno solo, ed è Fugatti».
il caso
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