bypass ferroviario
martedì 16 Maggio, 2023
di Donatello Baldo
I primi lavori della circonvallazione, quelli propedeutici, avrebbero dovuto partire il 10 maggio. E iniziare proprio da nord, dalle demolizioni delle case che impattano sul tracciato in località San Martino. Edifici già sgomberati, vuoti, ma nessuno dà il via. Perché «Motivi di ordine pubblico», fanno sapere in Comune. Se poi si cerca di capire qualcosa in più dalle ditte della cordata che dovrà realizzare il bypass, e che aspettano di poter partite per poter stare nei tempi risicati dettati dal Pnrr, emerge un certo nervosismo: «Decide la questura». E c’è preoccupazione: «Non siamo pronti, ma prevale la sicurezza pubblica che è in mano alla Polizia di Stato», fanno capire le imprese. E aggiungono: «C’è anche preoccupazione, perché temiamo che il giorno in cui dovremo iniziare le demolizioni ci sia qualcuno che in quegli edifici ci entra, li occupa per protesta. Poi non sarà facile farli uscire». E anche in questo caso, la decisione di come e di quando mettere in atto lo sgombero di un edifico occupato è in mano alla questura. «Dovrebbero almeno murare gli ingressi», suggeriscono alcuni dei dirigenti delle imprese costruttrici. «Ma l’area è di Rfi», sottolineano a Palazzo Geremia, e rapportarsi con Rfi è come rapportarsi con un ministero, non è facile». Dichiarazioni ufficiali non ce ne sono, l’unica ammissione — a mezze parole — arriva dall’assessore del capoluogo alla Mobilità Ezio Facchin: «Non è un ritardo di tipo tecnico, diciamo che c’è un po’ di prudenza da parte di chi deve gestire la sicurezza. Sono loro che devono fare le valutazioni di ordine pubblico, ed è giusto così». La data di inizio è quindi spostata per questa ragione: «C’è attenzione, anche perché — aggiunge Facchin — ci sono un sacco di eventi esterni concomitanti». L’assessore non lo dice — «non mi compete, di più non so» — ma sembra proprio che l’evento «critico» sia il Festival dell’Economia che si terrà da 25 al 28 maggio.
Giorni in cui a Trento arriverà tutto il governo, a cominciare dalla premier Giorgia Meloni, i vicepremier Salvini che ha la delega alle Infrastrutture, quello dell’Economia Giorgetti che gestisce i soldi del Pnrr. Insomma, tanto da contestare per chi si oppone alla circonvallazione, gruppi e comitati che — se il lavori fossero già iniziati e le ruspe già all’opera — potrebbero mettere in difficoltà lo svolgimento degli eventi.
Oltre al tema dei lavori, ieri Facchin ha commentato anche il pronunciamento del Tar del Lazio sulla richiesta di sospensiva avanzata dai comitati No-Tav: «Avevo letto le argomentazioni della richiesta — spiega — e anche se non sono un giurista, anche se capisco poco di questioni di questo tipo, ho avuto la sensazione che fosse tutto un gran minestrone. Quindi non ero preoccupato per la sentenza». E aggiunge: «Ora, non significa che tutto va bene, perché è vero che ci sono delle criticità. Criticità presenti in ogni grande opera, su cui si dovrà porre attenzione, ed è quello che farà anche l’amministrazione».
il caso
di Redazione
L'uomo più ricco del mondo e principale finanziatore di Trump ha commentato su X la notizia della sospensione della convalida del trattenimento dei 7 migranti nel Cpr di Gjader. Salvini gli fa eco: «Un danno per la sicurezza e il portafoglio degli italiani».