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martedì 16 Maggio, 2023

Le Stelle Alpine accolgono Fugatti

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Il governatore leghista all’assemblea del Patt: «Mettiamo al centro l’autonomia»

Il Consiglio provinciale del Patt, che si è riunito ieri (martedì 15 maggio ndr) a Mezzolombardo, ha definito la sua strategia: le Stelle Alpine, fatto l’accordo con Fugatti, si allargheranno a Progetto Trentino e a Autonomisti popolari, quindi entreranno in lista presumibilmente anche le punte di queste due forze politiche, l’attuale vicepresidente della Provincia Mario Tonina e il presidente in carica di Palazzo Trentini Walter Kaswalder. Una strategia per «pesare di più» in termini di consenso, con l’obiettivo di diventare uno dei pilastri della prossima maggioranza, se vincerà ancora il centrodestra. Ma l’allargamento del Patt è anche un sogno che si avvera, almeno dal punto di vista di Kaswalder, che si riunisce alla «casa madre» autonomista dopo l’addio a metà della scorsa legislatura «perché le Stelle Alpine andavano troppo a sinistra». E nel simbolo delle Stelle Alpine, dunque, compariranno anche i riferimenti alle due forze che si aggiungono, lasciando a un secondo tempo la confluenza definitiva sotto un solo e unico emblema.

Martedì, però, il clou è stato quello dell’ospitata di Fugatti: il governatore uscente e candidato «naturale» alla successione di se stesso è intervenuto ai lavori del parlamentino autonomista. Un momento «storico» che segna l’abbraccio definitivo del Patt al centrodestra, il «battesimo» di un’alleanza che da martedì non è più solo un tecnicismo e un accordo programmatico ma un sodalizio politico, quasi ideologico. La condivisone della visone, della prospettiva in modo strutturale e non solo finalizzato alle elezioni del prossimo ottobre.

L’aria che si respirava alla Sala civica di Mezzolombardo era infatti questa, quella di un passaggio fondante, costituente. Anche se Fugatti ha preferito andarci con i piedi di piombo, evitando retorica, accenti trionfalistici e dichiarazioni eccessivamente entusiastiche. «Per rispetto dei loro organismi dirigenti», spiga il governatore prima di entrare. «Sono ospite, il dibattito è il loro. E poi non è ancora iniziata la campagna elettorale».

Nessun accenno dunque alla stretta attualità politica, nessun cenno alla disputa tra Lega e Fratelli d’Italia. Fugatti ha preferito mettere in luce «quanto ha fatto questa giunta sui temi dell’autonomia». «Pochi giorni fa eravamo alla festa dell’Euregio ad Ala, e durante il mio mandato come presidente del Gect — ha spiegato alla platea autonomista — abbiamo investito sulla necessità di dare forza identitaria a questo progetto. Entrando di più nelle scuole dei tre territori per spiegare alle nuove generazioni i principi e i valori del nostro stare insieme tra Tirolo, Sudtirolo e Trentino. Ma l’identità — ha continuato — è anche simbolica, e da qui le bandiere ai confini, i cartelli per all’entrata dei Comuni». Il governatore, sempre in tema transregionale, ha illustrato il suo progetto di Carte dell’Autonomia: «A Borghetto, nei mesi scorsi, abbiamo fatto sedere a un tavolo le Regioni limitrofe e quelle speciali, mettendo al centro di quel tavolo proprio l’autonomia». Con l’intenzione di realizzare un progetto caro al Patt: «Il Centro studi per l’Autonomia».
Qualche passaggio anche sui punti programmatici che il segretario delle Stelle Alpine ha consegnato a Fugatti per trattare l’accordo programmatico: «Alcuni aspetti programmatici che abbiamo condiviso — ha affermato — possono aprire ragionamenti interessanti nell’ottica di rilanciare l’autonomia».