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mercoledì 17 Maggio, 2023

L’autonomia di destra, prove di intesa tra Patt, Tonina e Kaswalder

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Dopo la visita di Fugatti al Consiglio del partito le Stelle Alpine spiegano la svolta verso destra: «Condiviso il programma con il candidato presidente». Tonina e Kaswalder: «Il progetto rafforza il centro della coalizione»

Il giorno dopo l’ospitata di Fugatti al Consiglio del Partito autonomista, a suggello dell’accordo che lega le Stelle Alpine al centrodestra, il segretario del Patt Simone Marchiori è più che mai soddisfatto: «È iniziato con grande convinzione il percorso verso le elezioni provinciali, con il Consiglio del partito che si è espresso in maniera chiara e che ha mostrato determinazione nel voler dare il proprio contributo al futuro governo del Trentino». Il programma del partito, approvato all’unanimità, è stato consegnato dallo stesso Marchiori a Fugatti in qualità di candidato presidente. «Soddisfazione per questo passaggio anche da parte dell’Svp — afferma Marchiori — che ha ribadito la vicinanza e l’alleanza con il Patt attraverso le parole dell’Obmann Philipp Achammer». Le parole del comunicato ufficiale degli autonomisti sono forse un po’ troppo solenni, ma trasferiscono il senso di un passaggio in qualche modo «storico», che al netto della fuoriuscita di due consiglieri provinciali su tre dal gruppo autonomista a Palazzo Trentini (e non è poco), si è concretizzato senza spaccare il partito: «I rappresentanti del Patt — recita dunque la nota — in maniera compatta hanno approvato scelte importanti e decisive per il futuro. In particolare si è votato sull’accordo di unificazione degli autonomisti e dei popolari, sul simbolo elettorale che verrà utilizzato alle prossime provinciali e soprattutto sul programma che è stato subito consegnato al candidato presidente».
Marchiori: «Grazie Fugatti»
«Siamo molto soddisfatti per la convinzione con la quale tutti i rappresentanti territoriali del partito — afferma poi Marchiori — hanno sostenuto le proposte. Ora possiamo dare il via ad un percorso di unificazione degli autonomisti e dei popolari partendo da proposte concrete. E devo anche ringraziare il Presidente Fugatti per essere intervenuto per la prima volta al Consiglio del Partito. Gli abbiamo consegnato un documento che tratta tutti i temi centrali dell’agenda politica e contiene le proposte per un Trentino ancora più moderno e innovativo. Fugatti sarà inoltre garante della coalizione e del nostro accordo ed è evidente che il nostro sostegno e il nostro impegno è collegato alle condizioni attuali».
Lunedì si è perfezionata anche l’adesione al Patt degli Autonomisti popolari di Kaswalder e di Progetto Trentino di Grisenti, che in giunta esprime il vicepresidente, Mario Tonina. Ci sarà una sola lista, quella delle Stelle Alpine, ma nel simbolo che sarà presentato alle elezioni saranno in qualche modo aggiunti i riferimenti alle due liste.
Tonina e Kaswalder soddisfatti
Ed è proprio Tonina che commenta l’unificazione: «È frutto di un percorso, di un lavoro importante fatto nei mesi scorsi senza mai aver voluto affrettare nulla, con la massima condivisione e senza forzature da parte di tutti. Per me e per Progetto Trentino — aggiunge Tonina — è motivo di soddisfazione questo risultato. Fin da subito avevamo condiviso e prospettato questo percorso, e in tempi non sospetti, con il sostengo a Dorfmann alle europee e la lista con il Patt alle politiche». L’importante è che non sia solo un cartello elettorale: «Non avrebbe senso. E abbiamo sempre detto che saremmo stato della partita solo sulla base di un progetto di prospettiva, che vada ben oltre il prossimo ottobre, ben oltre la legislatura». L’unione è però anche strategica: «L’unità di autonomisti serve in primo luogo al Trentino, ma serve anche per evitare di disperdere in tanti rivoli la valorizzazione del centro della coalizione».
Non poteva che esprimere entusiasmo Walter Kaswalder: «Sono due anni che lavoro per la riunificazione degli autonomisti. Meglio di così non poteva andare. Ora che anche il Patt ha deciso di appoggiare Fugatti non potevamo andare separati». Espulso dal Patt perchè troppo a destra, per Kaswalder è una rivincita: «Non mi interessano le rivincite o rivendicare che avevo ragione io. Sono contento che il Patt abbia riconosciuto che se c’è un vero presidente autonomista quello è Fugatti».