La competizione
sabato 20 Maggio, 2023
di Redazione
È lo svedese Petter Restorp il Re della prima edizione della Garda Trentino Trail Extra. Ha tagliato solitario il traguardo poco prima di mezzogiorno coprendo il 154Km in meno di 24 ore. Il suo arrivo ha riempito di commozione il pubblico di Arco e aperto la strada all’arrivo dei 1.500 atleti che hanno animato la giornata d’esordio dell’ottava edizione di Garda Trentino Trail che si concluderà domani con la Garda Trentino Run di 11 chilometri.
Il debutto di GTT Extra è stato il piatto forte dell’edizione 2023, con il qualificato svedese del Team Sportiva che ha saputo tornare ad Arco in 23h54’01” con nelle gambe oltre 10.000 metri di dislivello sulle cime che circondano il Garda Trentino: Monte Stivo, Monte Altissimo, punta Larici, coste di Tremalzo, Cima Vies, Bocca di Trat e Monte Calino. Un autentico viaggio affrontato quasi completamente da solo, dopo che una volta lasciata la seconda base vita di Torbole – poco più di metà gara – il vantaggio sugli inseguitori è andato allargandosi, fino a superare l’ora sul traguardo. Sul podio con lui sono saliti l’altoatesino Alexander Rabensteiner (+1h16’28) ed il trentino Marco Gubert (+1h45’48), tra gli ideatori e disegnatori di GTT Extra.
«L’arrivo più bello della mia vita» sono state le parole del 46enne svedese di casa a Chamonix, atleta capace nel 2021 di salire sul podio del Tor des Geants e quindi abituato a palcoscenici di grande importanza. Ma l’accoglienza ricevuta ad Arco dopo quasi 24 ore trascorse tra pioggia, nebbia e vento hanno colpito nel segno, regalando emozioni forti ad un Restorp grato per le sensazioni vissute nelle ore di gara. E mentre la lituana Monika Mile è in gara – il suo arrivo è previsto nella notte -, il pomeriggio arcense ha salutato gli arrivi della gara ammiraglia Garda Trentino Trail (62 Km per 3700 metri di dislivello), del Ledro Trail (44km per 2400 metri di dislivello) e del Tenno Trail (30km per 1600 metri di dislivello).
E nell’anno che ha portato la novità dell’UltraTrail, il Garda Trentino Trail si è scoperto più internazionale grazie ai successi al maschile del francese Gautier Bonnecarrere in GTT (6h16’06) e dello spagnolo David Rovira nel Tenno Trail (2h23’02). Entrambi accomunati dall’origine pirenaica ma con l’iberico che nel frattempo ha deciso di affrontare la carriera di fisioterapista a Bologna. Firma straniera anche al femminile per il Tenno Trail grazie alla tedesca Kim Strohmann (2h52’16) mentre la torinese Laura Barale si è imposta nella distanza maggiore dopo 7h42’45 di gara. L’altoatesina Birgit Stuffer ha trionfato nel Ledro Trail (5h27’21) attesa dall’amico Alex Rabenstainer mentre tra gli uomini successo del vicentino Michele Meridio (4h09’15) che ha voluto dare appuntamento al 2024 per provare ad infrangere il muro delle quattro ore di gara.
Unanime la volontà da parte degli atleti nel sottolineare la bontà della macchina organizzatrice nell’allestire il tracciato ed i ristori ed in tal senso di particolare effetto è stato l’arrivo del trentino Christian Modena, per una volta non tra i primissimi sul traguardo – dodicesimo nel Ledro Trail – ma fino ad oltre la mezzanotte del venerdì impegnato nell’accogliere e ristorare gli atleti impegnati nel GTT Extra al punto vita di Mori.
La pioggia e le condizioni climatiche non ideali non hanno quindi intaccato l’opera del comitato organizzatore guidato dal presidente Matteo Paternostro, al timone per l’intera nottata per poter gestire qualsiasi problematica fosse occorsa. Ma pressoché tutto è filato liscio, nell’attesa che anche gli ultimi protagonisti di GTT Extra completino la propria fatica, con gli ultimi arrivi attesi attorno al mezzogiorno di domani, domenica. Questa prima edizione di GTT Extra ha segnato la via e l’emozione dell’arrivo di Restorp resterà negli annali della gara disegnata nella natura del Garda Trentino, così come le parole dello svedese: “L’arrivo più bello della mia vita, non sono mai stato accolto così. Abbiamo trovato vento e nebbia, sia sull’Altissimo che sullo Stivo, ma abbiamo corso su un tracciato favoloso. Mi sono fermato a fare qualche foto e mi sono segnato alcuni punti in cui tornare per conoscerli meglio. È stata una gara dura, ma la temperatura alla fine è stata quasi sempre quella perfetta per correre. Non avere un tracciato segnato rende ancora più importante la concentrazione: ora devo recuperare un po’ di energie, ma ho voluto godermi fino in fondo l’applauso. È una gratificazione dopo una fatica così”.