il recupero
lunedì 31 Ottobre, 2022
di Redazione
È tornato al suo originario splendore il Famedio di Rovereto, collocato nel Parco Cimiteriale di San Marco, nell’ala settecentesca. Un accurato lavoro di restauro ha permesso il recupero di un monumento particolarmente significativo per la comunità, il luogo dove riposano e vengono ricordate le persone che hanno scritto pagine importanti della storia della città. La pedagogista Antonietta Giacomelli; il barone Valeriano de Malfatti; gli archeologi Paolo Orsi e Federico Halbherr; l’ideatore della Campana dei Caduti, don Antonio Rossaro; l’architetto Luciano Baldessari; il letterato Francesco Antonio Marsilli sono solo alcuni dei personaggi illustri che qui vengono celebrati per l’operato in vita.
A marzo di quest’anno, il gestore dei Servizi Cimiteriali SMR Srl aveva segnalato l’avanzato stato di degrado del mosaico sommitale che presentava ammaloramenti diffusi e distacchi delle tessere compositive in diverse parti della superficie.
«La memoria di coloro che hanno contribuito alla crescita sociale, culturale ed economica della città è preziosa per chi oggi vive la nostra realtà e per le generazioni a venire – spiega l’assessore Carlo Plotegher – Il Famedio è il luogo dove vengono ricordati coloro che hanno operato dando lustro e fama alla città di Rovereto e il restauro del monumento ha rappresentato un dovere nei loro confronti ma soprattutto nei confronti dei cittadini tutti».
L’intervento, effettuato dalla ditta Bronzini Restauri di Rovereto, è costato circa 3000 euro e in particolare l’intervento ha riguardato la pulizia delle sedimentazioni del tempo sui marmi, il restauro del mosaico in tessere dorate e di alcune parti deteriorate della cornice in legno.
«Con questa operazione di manutenzione, effettuata in tempi rapidi, è stato possibile non solo dare nuova dignità al monumento, ma evitare ulteriori e più onerosi interventi in futuro su un simbolo della città. Ciò che tramandiamo attraverso quest’opera è fondamentale per ricordare l’identità di Rovereto e dei roveretani che qui hanno un luogo della memoria collettiva. Per il prossimo anno – conclude Plotegher – è prevista la partenza dei lavori in quattro distinti lotti dell’intera facciata della colonnata del cimitero di San marco. Anche in questo caso si tratta di una necessità di attivare dei restauri necessari, al fine di non esporre l’amministrazione a costi maggiori in futuro».