giro d'italia

mercoledì 24 Maggio, 2023

Giro d’Italia sul Bondone: Almeida trionfa, Roglic crolla e a Thomas la maglia rosa

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Il britannico ha strappato il primato al francese Armirail che ha perso terreno. Il roveretano Bais ha perso la maglia blu di miglior scalatore

La pioggia non ha abbandonato il Giro d’Italia nemmeno ieri, in quella che è stata la sedicesima tappa con partenza da Sabbio Chiese e arrivo in cima al Monte Bondone. Un percorso che appariva molto impegnativo già alla vigilia con i suoi 203 chilometri e 5200 metri di dislivello, il quale si è rivelato ancor più problematico a causa delle rigide temperature e della pioggia che hanno accolto il gruppo sull’Alpe di Trento.
Chi voleva assistere alla battaglia tra i big di classifica è stato accontentato: a vincere è stato il portoghese Joao Pedro Almeida della Uae Emirates che allo sprint ha avuto la meglio sul britannico della Ineos Grenadier, Geraint Thomas, il quale si è consolato con la maglia rosa strappata al transalpino Bruno Armirail naufragato, ma non troppo, in una tappa davvero tosta per le sue caratteristiche. Il deluso di giornata, invece, è certamente lo sloveno Primoz Roglic che ha messo la squadra a lavorare per gran parte della tappa, salvo poi andare in difficoltà sull’affondo di Thomas.
Ma andiamo per gradi, perché alla partenza splende un sole che mancava da giorni: per l’occasione l’inizio di tappa è velocissimo e la prima ora vola ad oltre 50 km/h di media. La fuga stenta a prendere il volo e gli attacchi si susseguono a ripetizione, con tanti attacchi dei trentini che provano a farsi notare nella loro tappa di casa: il primo a tentare l’allungo è Edoardo Zambanini, ma viene ben presto riassorbito dal gruppo, mentre più fortuna la trovano Mattia Bais e Cesare Benedetti che azzeccano il momento perfetto per partire e portano via una corposa fuga di ben 26 corridori. Non trova l’attimo propizio nemmeno Davide Bais che, a causa della presenza di Ben Healy nell’attacco di giornata, perde la maglia blu di miglior scalatore. In tutto questo, il gruppo controlla e non lascia mai troppo spazio agli attaccanti che raggiungono un vantaggio massimo di poco oltre i 6 minuti: come accennato in precedenza, gli uomini della Jumbo Visma di Roglic fanno il passo tenendo a stretto contatto la fuga sia sul Passo Santa Barbara, primo GPM di giornata, che sulle successive ascese di Passo Bordala, Matassone e Serrada. Si attende lo spettacolo sulle rampe del Monte Bondone che arriva puntualmente, così come la pioggia accompagna questo Giro d’Italia numero 106: il primo ad attaccare è Almeida che stacca in un primo momento Thomas, Roglic, Dunbar e Kuss, mentre più attardati rimangono Caruso e Leknessund, con la maglia rosa Armirail ancora più indietro. È il primo dei tanti colpi di scena di una frazione che ha fatto capire molte cose sulle condizioni dei corridori: il secondo grande momento di questa 16.a tappa arriva a cinque km dall’arrivo, quando Thomas si rende conto delle difficoltà di Roglic e decide di attaccarlo per andare a riprendere Almeida e, con lui, anche il sogno della maglia rosa che ritrova il padrone di qualche giorno fa. I due proseguono con un buon accordo e cercano di guadagnare più tempo possibile nei confronti di uno sloveno pilotato alla perfezione dal compagno Kuss che, per sua fortuna, riesce a contenere gran parte dei danni. La vittoria se la giocano Almeida e Thomas allo sprint con la tappa che finisce al portoghese, mentre il gallese si prende la maglia rosa convincendo in questa tappa infernale sia dal punto di vista altimetrico che meteorologico.
Per Davide Bais, invece, mancando l’appuntamento con la fuga, svanisce quantomeno momentaneamente il sogno di portare la maglia blu fino a Roma: per il roveretano, purtroppo, ha inciso il fatto che l’irlandese Healy, con la fuga di oggi, ha guadagnato i punti sufficienti per sopravanzare in classifica l’uomo Eolo-Kometa, costringendolo a ritentare la sorte nelle prossime tappe per provare a riprendersi il simbolo di leader dei Gpm.
Insomma, come preventivato, la tappa del Monte Bondone ha dato i primi responsi su un giro che, fino a qui, ha sempre visto una condotta di gara più attendista che offensiva. Sulle rampe che da Aldeno hanno portato fino alle Viote non poteva mancare la bagarre, con la corsa alla maglia rosa che adesso si è delineata definitivamente e vedrà tre contendenti lottare nelle ultime cinque tappe di questo Giro d’Italia. «È una giornata veramente speciale, è un sogno che si realizza – è stato il commento del vincitore, Almeida -. Sull’ultima salita stavo benissimo, la squadra è stata straordinaria e nel finale ho deciso di provarci. Lotterò fino alla fine e darò il massimo per provare a vincere questo Giro».