Cultura Politica
lunedì 31 Ottobre, 2022
di Simone Casciano
La prima chiamata l’assessore provinciale alla cultura Mirko Bisesti nel pomeriggio l’ha fatta al presidente del Mart Vittorio Sgarbi per congratularsi con lui per la nomina a sottosegretario alla cultura del governo Meloni, subito dopo però ha contattato l’ufficio giuridico della provincia con una questione: le due nomine sono in conflitto?
«Stiamo facendo tutti gli accertamenti del caso, sulla nomina a onorevole eravamo sicuri adesso bisogna verificare – ha detto Bisesti – penso che non ci siano problemi». Già nel 2019 per rendere la carica compatibile con quella di deputato la Giunta aveva modificato lo statuto del museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto togliendo dai poteri del presidente l’esercizio di deleghe gestionali dirette. Ora che però si tratta di una posizione di governo il tema torna a essere pressante, Bisesti però è sicuro che le due cariche siano compatibili «perché la provincia ha competenza esclusiva sulla cultura e perché lui (Sgarbi ndr) non percepisce un compenso per il lavoro che svolge in qualità di presidente». La questione giuridica comunque è ora al vaglio degli uffici competenti. Rimangono però due interrogativi: il primo è se sia fisicamente possibile per Sgarbi continuare a occuparsi del Mart e del sistema museale trentino mentre ricopre un ruolo di governo e poi se ci sia un rischio di conflitto d’interessi. Proprio di «rischio cortocircuito» parla Alessio Manica, consigliere provinciale del Partito Democratico, secondo cui «si pone una riflessione anche in assenza di un punto normativo preciso, che va comunque approfondito: come si può governare la cultura e presiedere quale presidente, e di fatto direttore, un’istituzione che con questo si rapporta? Ci si siede da entrambi i lati del tavolo?». Un tema che diventerebbe ancora più intricato qualora Vittorio Sgarbi assumesse, in qualità di sottosegretario, competenze dirette sul sistema museale italiano.
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