Riva del Garda

domenica 28 Maggio, 2023

La Variante 13 fa sparire il campo della Benacense, la società: “Quale futuro per noi?”

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Il presidente Andrea Pederzolli: "Diteci dove andremo. Finora non siamo mai stati interpellati"

Il campo sportivo della Benacense sarà spostato? Sparirà? Ancora non si sa. Il futuro della struttura in riva al lago, gestita dallo storico club calcistico rivano, è racchiuso nella Variante 13 che sarà commissariata dalla Provincia.

Stavolta però a dire la sua, per la prima volta, è proprio la società sportiva che su quel campo allena e coltiva i suoi atleti, dai più piccoli alla prima squadra. Un bacino di circa 300 tesserati che oggi frequentano il campo della Benacense e quello di Varone, un secondo spazio che la società ha ottenuto in gestione per far fronte al grande numero di giovani giocatori.
Il presidente dell’Unione Sportiva Benacense 1905, Andrea Pederzolli, è lieto di far sentire anche la campana del suo club, visto che «finora non siamo mai stati interpellati sul destino del campo sportivo».

Presidente, non siete stati coinvolti nel processo di decisione?
«No. Vero è che noi gestiamo solamente il campo, però siamo una società storica, fondata nel 1905, che conta 300 tesserati. Finora non siamo mai stati interpellati formalmente e tutto quello che sappiamo ci è giunto tramite i giornali o per sentito dire. Solo una volta, su mia richiesta, mi è stato risposto che il campo non sarà spostato, ma l’assessore Malfer invece ha ribadito che sì, verrà trasferito. Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione scritta. Oggi sento dire che è poco utilizzato, ma non è così, anzi. Però è ovvio che gli orari in cui il campo viene usato sono quelli degli allenamenti, dalle 16.30 alle 21.30. Il resto della giornata non viene usato per ovvi motivi».

In caso, dove andrete?
«Non lo sappiamo. Bisogna infatti capire dove vorranno spostarlo e quando».

Quindi ora avete bisogno di sapere cosa vi aspetta in futuro.
«Sì, dobbiamo sapere qualcosa. Oggi con 300 tesserati su due campi siamo già al limite, con una sola struttura saremmo davvero alle strette».

C’è un altro luogo dove sareste disposti a trasferirvi?
«Noi preferiremmo stare lì dove siamo ora. Certo, se lo spostamento è inevitabile, vorremmo avere un’alternativa, ma un’altra soluzione oggi non c’è, almeno noi altrove non la vediamo. Spostare un campo come questo ha dei costi alti. Se si scegliesse un terreno agricolo? Sarebbe da evitare. Se non fosse agricolo costerebbe ancora di più. Oggi si dice che vogliono abbattere il campo della Benacense per farci un parco destinato ad ospitare eventi ed attività sportive, ma se la ragione è questa, possono benissimo lasciare il campo e anzi valorizzarlo, e piuttosto adoperare il prato intorno alla Miralago per questo scopo. La nostra paura è che venga semplicemente cancellato».

Cosa proponete all’amministrazione?
«Il campo sportivo della Benacense ha un valore storico, è una struttura che ormai fa parte della città. Si potrebbe valorizzare invece di abbatterlo. Aprirlo ai turisti vista la vocazione del turismo del territorio. Non c’è un campo sportivo in una zona altrettanto bella, da nessuna parte. Questo ci consente di organizzare dei camp estivi che sono molto apprezzati proprio per la posizione. Sicuramente se pensassimo oggi di costruire un campo sportivo del genere, non lo faremmo lì dov’è ora, ma non possiamo applicare questo ragionamento a quest’opera, storica come il nostro club. Guardiamo ad esempio cosa hanno fatto a Milano per l’Arena Civica, uno stadio storico (risale al 1807, oggi è intitolata a Gianni Brera, Ndr) che non è stato abbattuto ma valorizzato attraverso un restyling e oggi è una struttura che ospita diverse competizioni ed eventi anche non sportivi. Ci auguriamo che l’amministrazione dialoghi con noi, perché siamo una società sportiva “privata” se vogliamo, ma svolgiamo anche noi un servizio pubblico».