L'incontro

lunedì 29 Maggio, 2023

Il ministro Zangrillo a Trento: «Impariamo dal Trentino, 600 procedure da semplificare»

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Il ministro della pubblica amministrazione ha incontrato il presidente della Provincia Maurizio Fugatti e preso parte a un evento sulla PA: «Puntiamo a rendere più attrattivo il pubblico impiego»

Il ministro è stato accolto questa mattina presso il Palazzo della Provincia dal Presidente Maurizio Fugatti, dal Commissario del Governo, Filippo Santarelli e dal sindaco di Trento, Franco Ianeselli.
Tanti i punti toccati dal ministro nel suo intervento, dalla semplificazione delle procedure all’innovazione della macchina amministrativa, dalla digitalizzazione agli investimenti sul capitale umano per rendere attrattivo l’impiego pubblico.
«La macchina amministrativa è il motore che fa funzionare lo Stato e dobbiamo averne cura a che funzioni al meglio, specie in un momento come quello attuale, ricco di sfide importanti come il PNRR. Un nostro obiettivo è riuscire a semplificare circa 600 procedure amministrative e rendere più moderna la nostra amministrazione, e vogliamo farlo tramite un percorso condiviso e partecipato con gli enti territoriali», le sue parole.
Il ministro ha sottolineato poi la necessità di accelerare il processo di digitalizzazione nel nostro Paese, ricordando come «nella fascia di popolazione compresa tra i 17 e i 70 anni il nostro Paese ha un livello di digitalizzazione di base di circa il 40%, contro il 60% della media europea. Si tratta di un tema complesso, perché è soprattutto un processo di cambiamento che coinvolge le persone, prima ancora che le piattaforme o i sistemi che si utilizzano».
Non è mancato un passaggio sulla necessità di rendere più attrattivo il pubblico impiego – che su 3,2 milioni di dipendenti conta solo il 10% di under 35 – e di farlo a partire dal capitale umano. «La pubblica amministrazione deve tornare ad essere attrattiva e per farlo è necessario valorizzare e porre al centro le persone, perché il successo di ogni organizzazione passa dalla qualità delle suo capitale umano. Occorre uscire da una narrazione che vuole come principale valore del pubblico impiego la garanzia del posto fisso, perché soprattutto per le nuove generazioni il valore principale di un impiego non è più la sicurezza del posto di lavoro. Dobbiamo quindi sviluppare percorsi di crescita, che sappiano misurare i risultati e premiare il merito, facendo sì che i nostri contesti organizzativi generino benessere organizzativo».