Il fatto

sabato 3 Giugno, 2023

No Tav aggrediscono il sindaco Ianeselli e il figlio al Dolomiti Pride: insulti alle Albere

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Il primo cittadino è stato accerchiato mentre si trovava con la famiglia al Parco delle Albere. Insulti e minacce lo hanno costretto ad andare a casa sotto scorta della Digos

Aveva appena terminato il suo intervento dal palco della Pride Square, Franco Ianeselli e si stava godendo la festa assieme alla compagna e al figlio di tre anni, girando per il parco, salutando amici e conoscenti e ringraziando le associazioni organizzatrici. A un certo punto però si è reso conto che gli agenti della questura stringevano il cerchio intorno alla sua famiglia. Sono stati gli stessi agenti a informarlo che si stavano avvicinando alcuni no-tav. «Mi hanno spiegato la situazione mentre mi stavo già avviando per tornare a casa, gli agenti mi hanno scortato fino alla mia abitazione». Nel frattempo però il gruppo di contestatori è arrivato a contatto con il primo cittadino. «Mi hanno detto: “Ti prendiamo a bastonate” – racconta Ianeselli – E lo hanno detto davanti a mio figlio». Secondo altri testimoni alcuni dei no-tav si sarebbero rivolti direttamente al bambino dicendo: «Con il Bypass tuo padre vuole uccidere anche te».
Il sindaco si mostra scosso e amareggiato. «Ecco, questo è un fatto inaccettabile. Sono liberi di contestarmi, ne hanno diritto. Ma non si permettano di coinvolgere la mia famiglia e mio figlio. Mi auguro che questi gesti ricevano una condanna unanime». Nonostante il brutto episodio Ianeselli ci tiene a rivendicare il successo del Dolomiti Pride: «Un episodio di questo tipo, increscioso e fuori luogo, non è comunque riuscito a rovinare una bellissima festa di popolo».