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sabato 10 Giugno, 2023

Il sentiero di Nambino ora è senza barriere

di

Inaugurato venerdì mattina, dopo essere stato rinnovato grazie a un progetto corale nato dalle componenti sociali
Il rifugio Ciampedie punto di partenza perfetto per le escursioni nel Catinaccio

Ora il sentiero B06 Patascoss-lago di Nambino a Madonna di Campiglio è per tutti. Inaugurato ufficialmente ieri, venerdì 9 giugno, alla mattina, dopo essere stato rinnovato grazie a un progetto corale nato dalle componenti sociali. L’idea è stata di Anffas (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale) Trentino-sede di Tione e dell’Associazione «Amici dei sentieri» di Campiglio, resa possibile dall’impegno della Provincia autonoma di Trento tramite il Servizio Sova (Servizio per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale), oltre che dal Comune di Pinzolo e dal Parco naturale Adamello Brenta. Alla cerimonia di venerdì mattina c’erano molte persone, comprese la Giunta provinciale che ha tenuto la seduta di venerdì ai piedi delle Dolomiti di Brenta, e varie autorità in rappresentanza delle istituzioni del territorio. Dopo il taglio del nastro a Patascoss, i partecipanti hanno percorso il sentiero raggiungendo il rifugio Nambino per il pranzo.

«Partendo dall’idea iniziale di Aldo Collini e ringraziando tutta la filiera, devo sottolineare il contributo di chi ha lavorato a quest’opera, cinque lavoratori del nostro Progettone. Sono loro i protagonisti di un intervento importante che non è l’unico di valore per il nostro territorio realizzato con il Servizio Sova e le cooperative che collaborano. È l’occasione di fare del bello e anche del bene» così l’assessore provinciale allo sviluppo economico, ricerca e lavoro Achille Spinelli, partecipando all’inaugurazione del nuovo percorso sbarrierato assieme al presidente della Provincia autonoma Maurizio Fugatti, del vicepresidente Mario Tonina, degli assessori Stefania Segnana, Giulia Zanotelli, Roberto Failoni e Mattia Gottardi. Presenti anche il direttore generale della Provincia Paolo Nicoletti e il dirigente Maurizio Mezzanotte, responsabile del Sova-Progettone che ha realizzato il tracciato.

«È un piacere – le parole dell’assessore a salute, disabilità e politiche sociali Stefania Segnana – essere qui, grazie a chi ha pensato, progettato realizzato quest’opera di grande significato, che parla di inclusione. Permetterà a tutti di percorrere un sentiero splendido del nostro territorio, in una località di grande bellezza come Campiglio e le Dolomiti di Brenta. Questo intervento fa parte di un impegno che ci porterà a realizzare una mappatura di tutti i sentieri del Trentino nell’ottica di indicare i percorsi accessibili a tutti, alle famiglie con i passeggini come alle persone con disabilità».

L’assessore al turismo Roberto Failoni ha parlato di «un’emozione grande, anche perché io sono di questo Comune»: “Madonna di Campiglio, che spesso è stata criticata come località, questa volta è al primo posto di coesione fra aspetto sociale e turistico. Dobbiamo essere veramente orgogliosi per le tante persone e istituzioni presenti. Siamo tutti convinti che questo non è un arrivo ma un punto di partenza di un messaggio chiaro che la Giunta e l’Amministrazione provinciale hanno indicato, dando risposte al territorio sull’attenzione ad uno sviluppo del turismo nella direzione dell’inclusività».

Il sentiero

Il nuovo percorso B06 Patascoss-lago di Nambino, reso ora accessibile a tutti, è lungo 1,8 km e si percorre in 45 minuti: si parte dal pascolo alpino di Patascoss e si attraversa il bosco per raggiungere la meta a 1.718 metri di altitudine. Il costo dell’opera è stato di 280.000 euro complessivi: 30.000 euro più la progettazione e il piano di sicurezza dal Parco naturale Adamello Brenta, 100.000 euro dal Comune di Pinzolo e 150.000 euro dalla Provincia autonoma di Trento che, tramite il Servizio Sova, si è occupata dell’organizzazione generale del lavori, della direzione e della realizzazione dell’intervento con il personale operaio del Progettone. Diventato inclusivo e accessibile, il sentiero è stato realizzato seguendo una modalità di esecuzione lavori a basso impatto ambientale: mentre i lavori avanzavano si lasciava dietro l’opera quasi completata, salvo alcune finiture e alcuni dettagli. Cinque operai Sova vi hanno lavorato per 2,50 mesi, numerosi tecnici hanno contribuito con le proprie competenze al progetto e un ruolo importante lo ha svolto, nell’esecuzione lavori, dal livellamento del tracciato all’installazione delle staccionate e di altri elementi in legno, il Consorzio lavoro ambiente (Cla) con le cooperative Dinamicoop di Borgo Chiese e Rabbiese di Rabbi.

Gli interventi

Numerosi gli interventi, che hanno dato merito ai principi di solidarietà e inclusività che hanno guidato l’idea e la realizzazione del progetto.

«Il tema della montagna e del turismo accessibili – ha affermato il presidente di Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio Tullio Serafini che ha introdotto gli interventi – è alla nostra attenzione e lo stiamo affrontando con impegno. Vivo questo momento con emozione – ha aggiunto il sindaco di Pinzolo Michele Cereghini – e desidero citare le due persone che non solo hanno proposto l’idea, ma sono state lo sprone per la sua realizzazione, Aldo Collini («Amici dei sentieri») e Claudia Morelli (Anffas). Madonna di Campiglio, quando vuole, sa impegnarsi anche nel sociale, e il progetto che inauguriamo trasferisce il messaggio che Campiglio e la Val Rendena vogliono essere inclusivi”. Anche l’assessore al patrimonio e foreste del Comune di Pinzolo Luca Vidi ha ringraziato gli autori dell’idea, non solo per aver voluto e chiesto il nuovo sentiero, ma per la sensibilità che sono riusciti a diffondere nel percorso di attuazione. Per Monica Marinelli, vicepresidente del Parco Naturale Adamello Brenta, «quanto vediamo è il risultato di un lavoro di squadra, di una forte collaborazione tra enti che vede uniti in un progetto positivo uomo e ambiente, da replicare in altri contesti».

All’ingegnere Maurizio Mezzanotte, dirigente Sova, il compito di tracciare la carta d’identità del percorso per tutti Patascoss-lago di Nambino. Nel 2019 è stato siglato il protocollo d’intesa con il quale gli enti coinvolti hanno stabilito la ripartizione delle spese e i rispettivi compiti: il Parco ha realizzato il progetto, firmato dall’ingegnere Massimo Corradi, e contribuito con 30.000 euro; il Comune di Pinzolo ha messo a disposizione 100.000 euro mentre il Sova si è occupato dell’organizzazione generale e dei lavori impiegando altri 150.000 euro. In totale la spesa è stata di 280.000. Il sentiero da rendere accessibile è stato scelto tra una rosa di possibili tracciati dopo una serie di attenti sopralluoghi. I lavori hanno interessato un sentiero di 1,8 km, si sono tenuti in primavera e in autunno e sono stati poco impattanti. Il tracciato è stato allargato raggiungendo l’ampiezza di 1 metro e 20 centimetri, livellato e reso quindi facilmente percorribile. Alcuni tratti resi problematici dalla presenza di sassi sono stati rivestiti da passerelle in legno. Si tratta di un sentiero alpino non accessibile a cavalli e biciclette. La gestione futura sarà a cura del Parco Naturale Adamello Brenta, mentre la sicurezza dei versanti sarà a carico del Comune di Pinzolo. «Si tratta di un’opera molto semplice – ha commentato Mezzanotte – ma nello stesso molto importante perchè permette a tutti di fruire della montagna».

Il presidente di Anffas trentino Luciano Enderle, di fronte alla buona pratica del sentiero realizzato a Campiglio, ha evidenziato come «tutta la comunità, intesa in senso lato, deve tendere all’inclusione sociale. Le Dolomiti devono diventare patrimonio di tutte e tutti». Gli ha fatto eco Claudia Morelli, responsabile di Anffas Tione, che ha dichiarato come «il progetto del sentiero diventato accessibile sia vissuto dalle famiglie con persone disabili, che tutti i giorni salgono un sentiero di vita ripido e pieno di ostacoli, come un successo e una rivincita. Chi ha lavorato a questo progetto ha operato in modo inclusivo, creando un luogo di benessere per tutti”. Parole di plauso anche da Albino Collini dell’Associazione «Amici dei sentieri» e da Massimo Bernardoni, presidente del Comitato paralimpico trentino che ha concesso il proprio patrocinio al progetto.