politica
sabato 17 Giugno, 2023
di Donatello Baldo
Il vicepresidente della Provincia Mario Tonina, che è anche assessore all’Ambiente, parte in quarta. Ancora prima di illustrare la delibera sul tema dei rifiuti adottata ieri dalla giunta provinciale, mette i puntini sulle i: «Su questo tema la giunta ha dimostrato in questi anni di aver lavorato nel modo giusto su un problema che noi abbiamo ereditato». E coglie l’occasione per rispondere direttamente al sindaco di Rovereto e candidato del centrosinistra Francesco Valduga, che ieri sul questo giornale diceva che servono ulteriori dati sulla sostenibilità economica di un eventuale impianto, valutando anche di unire le forze con Bolzano. «Ricordo, e sottolineo con forza, che abbiamo trovato una condivisione in sede di Cal, che si è espresso sull’ipotesi di realizzazione di un impianto con un solo voto di astensione», che per la cronaca non era quello di Valduga. «Se ora qualcuno ha cambiato idea, ne prendiamo atto — aggiunge Tonina — ma non si dica che si possono portare i rifiuti a Bolzano, perché non è vero. E se qualcuno ha delle alternative a un impianto di smaltimento, le porti».
L’assessore spiega poi che «tutti i passaggi, dal quinto aggiornamento fino all’addendum sono stati condivisi con i territori, che sono i primi a chiederci di chiudere il ciclo dei rifiuti una volta per tutte».
Il confronto
E aggiunge: «Ci siano confrontati anche con le associazioni ambientaliste, che almeno loro tutti i documenti li hanno letti, a differenza di qualcuno evidentemente», parlando ancora — senza citarlo — del candidato del centrosinistra. «Non è possibile risolvere il problema senza un impianto. Lavoriamo per una maggiore qualità della differenziata, e va benissimo; lavoriamo per aumentare di altri punti percentuali la differenziata, insistendo anche su territori come il Basso Sarca che erano rimasti indietro e che ora stanno comunque recuperando. Ma non è sufficiente, perché quelle ottantamila tonnellate rimangono comunque e vanno smaltite. E a differenza di altri questa giunta si è impegnata a dare risposte, proprio perché una Provincia autonoma, in forza della sua autonomia, non può non darle ai propri territori».
Il disegno di legge
«Abbiamo voluto approfondire, anche visitando l’impianto di Bolzano. Che vorremo prendere come modello». Tonina spiega che «in passato non si è deciso», ma ora «ci vuole coraggio anche per copiare se altri come Bolzano hanno fatto cose positive»: «Quel modello può andar bene anche a noi. Ecco quindi il senso di questo disegno di legge preliminare (anticipato giovedì da il T, ndr) per riorganizzare il servizio di gestione dei rifiuti». Che ora è frammentaria: «Ma se vogliamo arrivare a realizzare un impianto centralizzato per la gestione del rifiuto, è necessario intervenire sulla gestione che deve essere anch’essa unitaria». L’obiettivo è di arrivare a un ambito unico, quando oggi ci sono 12 gestori sul territorio: «E non possiamo pensare di realizzare un impianto in questa situazione, e sono gli stessi gestori a chiederci un intervento in tal senso». La legge andrebbe dunque a razionalizzare tutte le fasi della frazione urbana del rifiuto, dalla raccolta allo smaltimento: «Gestione che dovrà essere governata da un solo ente».
Un’unica società pubblica
La prospettiva è quella di una società in house: «Come Bolzano — ribadisce Tonina — dove c’è un ritorno per la Provincia di quasi 10 milioni all’anno. Lo scorso anno 25 milioni», sottolinea con forza. Questo perché da una parte la società non fa utili ma anche perché l’anno scorso l’energia generata dall’impianto aveva un valore elevato, che ha portato conseguentemente a margini elevati: «E teniamo presente che in alto Adige il costo dei rifiuti è di 81 euro a tonnellata, mentre in Trentino era di 160 euro quando le discariche erano aperte, e ora che sono chiuse ha toccato i 220 euro a tonnellata». Dati che preoccupano l’assessore all’Ambiente: «Non sapremo quali saranno il prossimo anno. Ma la difficoltà oggi non è solo sul costo, è un problema anche l’esportazione dei rifiuti, e di quello che succede se non si riesce a esportarli è necessario che tutti siano consapevoli».
Il futuro di Dolomiti Ambiente
A fronte della razionalizzazione proposta dalla giunta, che ne sarà delle 12 società di gestione dei rifiuti presenti oggi sul territorio provinciale? «La razionalizzaizone non sarà immediata, ma graduale», assicura Tonina. E poi alcune di queste società, come ad esmepio Dolomiti Ambiente, potrebbero anche avere un ruolo importante in futuro, nella realizzazione e nella gestione dell’impianto. Serviranno competenze e professionalità, e questo dipenderà da loro».
il caso
di Redazione
L'uomo più ricco del mondo e principale finanziatore di Trump ha commentato su X la notizia della sospensione della convalida del trattenimento dei 7 migranti nel Cpr di Gjader. Salvini gli fa eco: «Un danno per la sicurezza e il portafoglio degli italiani».