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sabato 17 Giugno, 2023

Tragedia di Casal Palocco. I genitori degli youtuber: «È stata solo una bravata»

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Le frasi choc pronunciate per tranquillizzare i giovani avrebbero gelato i presenti: «Tranquilli, si risolve tutto»
La smart travolta dal suv

Assume sempre più i contorni del dramma e della stupidità, l’incidente tra un Suv Lamborghini (preso a noleggio) e una Smart che ha portato alla morte, mercoledì a Casal Palocco (Roma) di Manuel, 5 anni, e al ferimento della sorellina e della madre. Poco dopo lo schianto infatti sarebbero arrivati anche i genitori dei cinque youtuber che erano a bordo del bolide. E le frasi choc da loro pronunciate per tranquillizzare i giovani avrebbero gelato i presenti. «Abbiamo sentito che rassicuravano i figli — racconta a La Repubblica il dirigente dell’asilo frequentato dalla piccola vittima e che si trova a 150 metri dal luogo dell’incidente — e gli ripetevano che era stata solo una bravata, che si sarebbe risolto tutto». Non solo. Su quanto avvenuto stanno emergendo anche altri dettagli agghiaccianti. Secondo un altro testimone «i ragazzi hanno continuato a filmare anche dopo lo scontro, tanto che un uomo ha urlato ’Ma che c… state facendo?’». La procura di Roma affiderà incarico a un consulente per effettuare l’analisi del cellulare di Matteo Di Pietro, il ventenne youtuber che era alla guida del Suv Lamborghini. Obiettivo degli inquirenti è verificare se sul telefonino del giovane ci siano video girati nella fase precedente, durante o anche successiva all’impatto. Pare che i giovani, al momento dello schianto, stessero facendo una sfida da riprendere e poi diffondere su YouTube. Ovvero guidavano per 50 ore di fila dandosi il cambio al volante. Il conducente al momento dell’incidente pare andasse a 110 km orari in una strada in cui il limite è di 30. Omicidio stradale aggravato e lesioni sono quindi le accuse che la Procura di Roma contesta a Matteo Di Pietro, il ventenne alla guida. Il ragazzo è figlio di un dipendente del Quirinale e ora la sua famiglia è stata minacciata di morte sui social. Il suo legale, Francesco Consalvi, ha dichiarato: «È giusto fare chiarezza su alcuni punti. Il primo tra tutti, immortalato nelle foto dell’incidente è che la guidatrice della Smart viaggiava nella corsia opposta a quella su cui marciava la Lamborghini e che a lei sarebbe spettato dare la precedenza. In secondo luogo c’è la questione relativa al test sulle sostanze stupefacenti e alcol. Non vi erano tracce nel mio cliente di eccitanti o simili, diversamente l’autorità giudiziaria sarebbe pesantemente intervenuta con qualche misura cautelare. Così non è stato». Sul fronte investigativo, ieri è stata perquisita l’abitazione di Di Pietro, in più sarà fatta una consulenza tecnica sul veicolo per comprendere velocità, diritti di precedenza, stato dei veicoli. All’incarico parteciperà come prevede la legge la difesa dell’indagato.
Molti altri abitanti della zona confermano che quell’auto era stata vista in giro già il giorno prima dell’incidente: un Suv, preso a nolo con tariffario da duemila euro al giorno, che non è passato inosservato, con alla guida giovanissimi. «Il proprietario della concessionaria che ha affittato l’auto ai ventenni lo conosciamo tutti. E’ arrivato dopo l’incidente ed era arrabbiato perché la macchina era distrutta», racconta ancora un testimone. «Ero in casa quando ho sentito un botto terrificante e sono uscita, in pochi minuti è accorsa molta gente e c’era un ragazzo che prestava i primi soccorsi al bambino, provando a fargli la respirazione bocca a bocca. Non riuscivo ad avvicinarmi perché era una scena raccapricciante» ha invece raccontato ancora scossa una donna di 50 anni che abita a pochi metri.