Il caso

mercoledì 28 Giugno, 2023

Riva del Garda, la Lega vuole mettere i crocifissi nelle sedi istituzionali

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Il capogruppo Grazioli ha regalato il simbolo al presidente del consiglio affinché si faccia promotore dell’idea. Zanoni (Pd): «Usano la croce come un feticcio. Ci vuole rispetto per la laicità dello stato. Superano a destra FdI»

In tempi in cui si discute sulla legittimità delle croci sulle cime d’alta quota, il gruppo Lega di Riva del Garda, rappresentato dall’assessore Luca Grazioli, regala i crocifissi da appendere nelle sedi istituzionali. Grazioli, in qualità di capogruppo leghista, ha consegnato ieri mattina al presidente del consiglio comunale Salvatore Mamone, uno dei crocefissi che vengono proposti per essere collocati nei luoghi istituzionali del comune di Riva del Garda.
«La storia del nostro Paese e di questa città è legata storicamente, geograficamente e culturalmente alla religione cristiana in generale, e cattolica in particolare  – dice Grazioli annunciando l’iniziativa – La religione cattolica, seppur con pari diritto con le altre, è l’unica citata nella nostra Costituzione. Il crocifisso, oltre ad essere l’icona religiosa del cristianesimo, è indiscutibilmente il simbolo della nostra identità culturale, di fratellanza, di pace e di giustizia che contraddistingue un’intera comunità civile, riassumendo in sé l’essenza del pensiero occidentale».
«Ecco perché – continua – a nome della Lega di Riva del Garda come capogruppo consigliare ho invitato il presidente del consiglio Mamone a farsi promotore di questa iniziativa per far apporre il crocifisso nella sala del consiglio comunale di Riva del Garda».
Il costo dei crocefissi non sarà a carico dell’amministrazione comunale, continua infine Grazioli, invitando Mamone a prendere a cuore l’istanza.
«Personalmente avevo già notato l’assenza del crocifisso nelle aule istituzionali – spiega Salvatore Mamone, interpellato a riguardo – e mi ero posto la domanda sul perché non ci fosse, ma non ero andato oltre. In ogni caso, mi sembra un’ottima iniziativa che ho accolto volentieri».
Dal canto suo, Alessio Zanoni, consigliere del Pd, biasima l’iniziativa: «Io porto al collo il Tau, simbolo della bontà di San Francesco ma lo porto al collo, perché il “collo è mio e decido io”. Sostengo il diritto alla Laicità. Fossi in loro, più che dei crocifissi mi preoccuperei del modo di governare che sempre più spesso sta mettendo letteralmente “in croce” i cittadini. Il Crocifisso ridotto a “feticcio” politico è una sorta di corsa disperata della Lega nostrana nel tentativo di superare a destra Fratelli d’Italia».
In ogni caso, i tempi tecnici di installazione dei simboli non sono ancora stati definiti, e verosimilmente si procederà nel corso dell’estate.