il lutto

mercoledì 28 Giugno, 2023

Muore a 62 anni Roberto Festi presidente della Bellesini

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Dal 2004 ha fatto crescere la cooperativa che gestisce i nidi

Era malato da tempo, ma non aveva mai cessato di occuparsi degli altri, del benessere delle nuovissime generazioni e di chi lavorava al suo fianco, sempre attento e pronto alle innovazioni che portassero ad un miglioramento della qualità della vita della comunità. È morto a 62 anni Roberto Festi, presidente della cooperativa Bellesini ma, assieme a questo, anche tante altre cose.
Roberto Festi nasce a Rovereto il 1 aprile 1961, studia ragioneria e dopo il diploma entra nel Comune di Nomi dove raggiunge il livello Capo ragioneria ampliando negli anni conoscenze e competenze che lo porteranno a operare anche nei comuni di Besenello, Calliano e Volano.
Dal 2004 diviene presidente della Cooperativa Bellesini di Trento eletto a pieni voti dai 140 soci, Enti Gestori di scuole dell’infanzia equiparate, che hanno costituito la Cooperativa per ampliare i settori di intervento a favore delle famiglie e delle comunità locali di cui sono espressione diretta.
Nel 2006 anche grazie al suo lungimirante impegno la Bellesini inizia a gestire direttamente servizi di nido d’infanzia sul territorio trentino. Nascono così le esperienze di gestione a Rovereto, a Carzano, in val di Ledro alle quali negli anni si aggiungeranno i servizi a Dro, Gardolo, Ronzo Chienis, Scurelle, Avio, Primiero e da ultimo Sella Giudicarie.
Il Presidente supporta e sostiene lo staff pedagogico della Bellesini in percorsi di ricerca e innovazione che portano la Cooperativa ad andare oltre l’idea del nido tradizionale e così si arriva alla gestione: dei primi due nidi aziendali nati in Trentino- il nido dell’Università di Trento e quello dell’Apss -, del primo servizio plurilingue – NIDO+ ad Interbrennero-, del primo nido in un’azienda privata -E-Pharma- e recentemente anche il nido di Falconeri. Inoltre sostiene e promuove alcune collaborazioni con il Muse e il Mart che divengono ben presto dei partner importanti per le progettazioni educative dei Nidi Bellesini. Nel frattempo Roberto Festi viene rieletto sempre alla guida della Cooperativa e ne ridefinisce l’impianto organico e la mission. Nel 2012 la Bellesini infatti diviene una Cooperativa sociale. Questo cambiamento vede il presidente a favore delle politiche di conciliazione rivolte ai lavoratori, anzi alle lavoratrici: la Bellesini infatti ha all’incirca 130 dipendenti donne e mai più di tre uomini nel corso degli anni. Nascono così le certificazioni Familiari Audit, i convegni sulle tematiche delle pari opportunità, sul ruolo delle donne, sull’educazione alla parità di genere, ecc. Nel 2019 è grazie alla fitta rete di relazioni e confronti, che il presidente sa mantenere e coltivare, che nasce la collaborazione con il Fondo Ambiente Italiano per la gestione della didattica del Castello di Avio. Un presidente, Festi, che ama le sfide: a fine 2019 decide di sostenere la proposta di uscire dal Trentino con la gestione del nido di Malcesine. Ciò comporta un modo assai diverso di offrire servizi sul territorio nazionale, apre la Bellesini a nuove riflessioni e impegni. Poi la pandemia, che inizia mentre tutto lo staff di coordinamento è in viaggio studio in Svezia, e proprio il presidente prende in mano la situazione per organizzare le prime chiusure dei servizi. La malattia lo raggiunge durante il lockdown, sono giorni difficili, faticosi, lunghi. Roberto Festi non cede, sa che sarà particolarmente dura, ma vuole lottare. Inizia il lungo percorso delle cure, ma pochi ne sono al corrente, non manca mai agli appuntamenti, è presente agli eventi, partecipa ai lavori, risponde ai suoi 3 telefoni. Continua a ricoprire i ruoli che lo definiscono: Presidente della cooperativa Bellesini, dal 2019 è diventato anche presidente dell’Associazione Scuola materna Romani de Moll di Nomi con cui la Bellesini ha alcune gestioni associate, vice presidente della Federazione Provinciale scuole Materne di Trento e funzionario pubblico.
Lascia oggi la cooperativa Bellesini con un fatturato attivo, buone riserve economiche ma soprattutto come un’Entità riconosciuta sul territorio, caratterizzata e consapevole delle proprie capacità imprenditoriali e innovative, come amava ricordare lui. I funerali si terranno nella chiesa parrocchiale di Nomi venerdì 30 giugno ad ore 17.