Bruxelles

venerdì 30 Giugno, 2023

Europa, i premier di destra di Polonia e Ungheria affossano l’accordo sui migranti

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Non sono bastati i voti favorevoli di 25 su 27 stati membri. La commissione aveva chiesto a Giorgia Meloni di mediare con i due paesi reticenti

Niente accordo sui migranti al Consiglio europeo. Il summit a Bruxelles tra i capi di Stato dei 27 Paesi membri si è chiuso senza adottare le conclusioni sulle migrazioni. Per il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, «c’è stato un sostegno di 25 Paesi sulle conclusioni del Consiglio europeo. Data l‘opposizione di Ungheria e Polonia si è quindi deciso di approvare delle conclusioni della presidenza» del Consiglio europeo, sostenute da 25 Stati su 27.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha riferito ai leader al Consiglio europeo che dopo l’incontro trilaterale con il premier polacco, Mateusz Morawiecki, e quello ungherese, Viktor Orban, non c’era consenso per approvare le conclusioni nella parte relativa alla migrazione. Da qui la decisione di uscire dall’impasse con una dichiarazione della presidenza del Consiglio europeo. Lo riferisce una fonte qualifica Ue vicina ai lavori del vertice. Già da ieri sera, visto lo stallo, c’era stata la richiesta del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, alla premier Meloni di provare a convincere Morawiecki e Orban, riferisce la fonte. C’è stata poi una chiara richiesta dai leader a Meloni di provare a convincere i due leader che si era opposti al capitolo migrazione.
«Non sono delusa dall’atteggiamento di Polonia e Ungheria, non sono mai delusa da chi difende i propri interessi nazionali. Finché noi cerchiamo soluzioni su come gestire i migranti quando arrivano sul territorio europeo non troveremo mai unanimità. L’unico modo è lavorare sulla dimensione esterna. Quello che è accaduto già lo sapevamo, comprendo la loro posizione che in questo caso è diversa dalla nostra, ma il lavoro sulla dimensione esterna coinvolge tutti i 27 Paesi, su questo c’è un consenso unanime». Lo ha detto la premier, Giorgia Meloni, al termine del Consiglio europeo a Bruxelles.