L'inchiesta
venerdì 30 Giugno, 2023
di Francesca Dalrì
«Il problema maggiore che affligge il Comune non è tanto legato a situazioni di possibile illegalità o alle indagini giudiziarie (inchiesta Perfido), che pure contribuiscono ad appesantire il clima e rendere difficile trovare chi sia disposto a operare sul territorio o per l’amministrazione, quanto piuttosto l’impossibilità fin qui riscontrata, nonostante gli sforzi profusi, a dotare l’organizzazione di un segretario stabile e del minimo di personale contabile e tecnico per assicurare l’attività amministrativa ordinaria». Così scrivevano il 21 maggio 2021 i commissari Chiara Morandini (all’epoca dirigente del Comune di Trento) e Maurizio Polla (architetto), chiamati il 15 dicembre 2020, a due mesi esatti dall’operazione Perfido contro la ’ndrangheta in Val di Cembra, ad affiancare l’allora sindaco di Lona-Lases Manuel Ferrari (che si dimise una settimana dopo, il 27 maggio 2021). Alla loro relazione i due commissari allegavano una lunga tabella di quattro pagine in cui elencavano, settore per settore, gli interventi necessari, nonché le questioni rimaste in sospeso. A due anni di distanza, solo la metà di quelle prescrizioni sono state realizzate. Come mostra l’infografica, si registrano 16 successi e 14 fallimenti. Alcune prescrizioni contenute nella tabella dei due commissari non sono state inserite nel grafico (per esempio quelle relative al bilancio di allora) perché superate dal tempo. Altre invece (si pensi alla ciclopedonale SottoLona-Piazzole, per cui all’epoca era stato effettuato un sopralluogo, ma mancavano ancora finanziamento e progettazione) sono state inserite, pur nella consapevolezza che non siano realizzabili sotto una gestione commissariale qual è quella attuale guidata da Alberto Francini. Molte però (la gestione delle cave, il mancante piano forestale, l’assunzione di un geometra, la sistemazione dell’acquedotto, la messa a norma della palestra delle elementari) sarebbero necessarie per far ripartire un Comune fermo da due anni, con alle spalle tre elezioni andate deserte per mancanza di candidati e una tornata elettorale (l’ultima, lo scorso 21 maggio) stroncata da un’affluenza che si è fermata al 31,9 per cento.
Il problema personale
Al di là delle questioni (tutt’altro che irrilevanti) legate al processo Perfido, il problema più grave in questo momento è probabilmente la carenza di personale. Per i commissari Morandini e Polla, assumere le figure base era una «condizione necessaria per garantire a chiunque guidi il Comune (attuale o altra amministrazione o commissario non ha importanza) la funzionalità minima». Due miglioramenti su questo fronte ci sono stati. Primo, il rientro in pianta stabile a ottobre 2022 del segretario comunale Marco Galvagni. Peccato che Galvagni andrà in pensione a inizio 2024 e quindi il problema si riproporrà nel breve termine (nei suoi due anni di assenza a Lona-Lases si sono succeduti ben tre segretari). Secondo, l’assunzione di una contabile. Rimane invece tuttora vacante il terzo incarico necessario per il funzionamento di qualsiasi municipio, pur delle ridotte dimensioni di Lona-Lases (nemmeno 900 anime): il tecnico comunale. Dallo scorso primo maggio, infatti, il geometra Stefano Moser è in servizio a Borgo Valsugana. A onor del vero, il commissario Francini aveva provveduto subito a indire un nuovo concorso, ma nessuno degli unici due candidati idonei ha voluto poi prendere servizio
La questione cave
Altra nota dolente è la gestione delle cave. Ad oggi tutte le concessioni sono scadute e quindi le attività dovrebbero essere ferme, ma proprio ieri, in risposta a un’interrogazione presentata da Alex Marini, l’assessore provinciale Achille Spinelli ha fatto sapere che nel lotto 5 della cava Pianacci «è stata accertata dell’attività non autorizzata». Per capire le difficoltà del Comune nella gestione delle cave, basta guardare la tabella: la riscossione dei canoni sui lotti 1 e 5 è stata sì effettuata, ma solo a fine 2022, un anno e mezzo dopo la segnalazione dei due commissari e nonostante il Comune sia a rischio default (e quindi più che bisognoso di entrate).
«Si valuti la gestione associata»
Questa la conclusione che traevano Morandini e Polla dopo cinque mesi di lavoro a Lona-Lases: «Le dimensioni e la situazione creatasi evidenziano come non vi siano in realtà le condizioni per garantire con continuità il corretto funzionamento e lo sviluppo di servizi adeguati e quindi l’obiettivo, al di là della gestione dell’emergenza attuale, non possa che essere la progettazione di una gestione associata, preferibilmente con un Comune più strutturato o la fusione terza di diversi Comuni contermini». Gestione su cui lo stesso presidente della Provincia Maurizio Fugatti ha dichiarato di aver avviato un ragionamento dopo l’ultimo fallimento elettorale. Ma che, con le elezioni provinciali a ottobre, finirà ancora una volta sul tavolo del prossimo presidente.