Cultura e territorio
sabato 1 Luglio, 2023
di Chiara Turrini
L’appello è accorato e tuttavia accompagnato dalla consapevolezza che la missione è ardua: l’associazione islamica di Riva del Garda, che raccoglie circa 300 famiglie di religione musulmana residenti nell’Alto Garda e che oggi ha sede in un compendio del centro missionario dei Verbiti, a Varone, cerca una nuova casa. Servono spazi più ampi per ospitare i momenti di preghiera, per organizzare corsi di cultura e lingua per le seconde e terze generazioni, e magari anche per creare uno spazio espositivo che metta in mostra e apra al pubblico la storia della religione musulmana e dei popoli che la professano. Il responsabile dell’associazione, Khallouli Mohamed Faouzi, spiega che «Per la preghiera del venerdì, a Varone arrivano anche 80 macchine, e per questo la zona è un po’ “stretta”. Avremmo bisogno di un altro luogo, però al giorno d’oggi a Riva del Garda non si trovano neppure appartamenti per le famiglie, quindi sappiamo che dovremo, in caso, spostarci in un altro Comune». Ogni giorni ci sono almeno una decina di persone che frequentano il centro per le preghiere quotidiane e per ritrovarsi. L’associazione è punto di riferimento per trecento famiglie circa, una decina di nazionalità di provenienza, dal Nord Africa ai Paesi dell’Africa nera, ma anche Balcani, Pakistan e Medio Oriente. Ci sono anche, aggiunge Faouzi, una decina di cittadini italiani, nati e cresciuti nell’Alto Garda. Una comunità viva che è ospite dei missionari, in uno stabile dato in affitto tramite il Comune di Riva del Garda. Non si parla di moschea: meglio dire un «centro culturale», perché lo scopo dell’associazione è anche quello di farsi conoscere. «Con spazi più grandi, riusciremmo anche a mettere insieme uno spazio espositivo aperto, pensiamo anche ai turisti di religione musulmana che arrivano qui – dice Faouzi – e cercano un luogo dove pregare. Sarebbe una bella opportunità per tutti. Nonostante ciò, sappiamo che sarà difficile, considerato che gli spazi sono pochi anche per abitare».
Ecco quindi una nuova declinazione dell’overturismo e dello sfruttamento del territorio: la mancanza di spazi per le associazioni. La sindaca di Riva del Garda Cristina Santi, conferma un problema che è endemico: «Vero, non ci sono spazi che possiamo mettere a disposizione e spesso le associazioni devono condividerli. L’associazione islamica è radicata sul territorio e interessa tantissime persone ormai parte della nostra comunità. Ci informeremo sulla situazione».
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